Emanate le nuove Linee Guida per i treni a idrogeno

I treni a idrogeno sono sempre più una realtà. Dopo le prime sperimentazioni in Italia è diventato sempre più necessario disporre di indicazioni che tutelino persone e sperimentazioni.

In assenza di un quadro legislativo specifico l’Ansfisa, Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, ha emanato su richiesta dello stesso Ministero delle Infrastrutture e trasporti le “Linee Guida per l’autorizzazione dei treni a idrogeno”. Il testo rappresenta un primo elemento per orientarsi sotto il profilo tecnico e procedurale

Si tratta di un percorso di studio che è durato circa un anno e delinea regole tecniche e compiti specifici per gli attori ferroviari.

Al contributo hanno lavorato anche dodici società tra: gestori infrastruttura, imprese ferroviarie, organismi di valutazione, costruttori di veicoli ferroviari e associazioni di categoria.

Obiettivo delle Linee guida per i treni a idrogeno

Oggetto principale delle Linee Guida è stabilire i procedimenti tecnici e procedurali da seguire in via sperimentale per il rilascio da parte di ANSFISA dei provvedimenti di:

• autorizzazione di immissione sul mercato di veicoli alimentati ad idrogeno;
• autorizzazione di tipi di veicoli alimentati ad idrogeno;
• autorizzazione di messa in servizio di sottosistemi strutturali e di veicoli alimentati ad idrogeno.

Come sono strutturate

Le Linee Guida per i treni a idrogeno sono strutturate in capitoli e paragrafi con specifici riferimenti a regolamentazioni tecniche nazionali e internazionali. All’interno anche una valutazione dei principali rischi legati all’idrogeno in quanto tale come incendio e fuga di gas o esplosione dei serbatoi e incendio da fuoriuscita di idrogeno.

Molto dettagliate le misure di sicurezza ipotizzabili sul veicolo che si aggiungono ai tradizionali sistemi previsti.

Si parla anche di procedure per la fase di sperimentazione; le norme sul monitoraggio dei siti e dei piani di emergenza e soccorso.