Azione di innovazione in Horizon 2020, il progetto Smart-Plant a coordinamento italiano vede 25 partner (18 aziende e 7 università o enti di ricerca) coinvolti nella gestione dei depuratori urbani. Punto di forza del progetto: l’ottimizzazione degli impianti esistenti e il recupero di risorse (come cellulosa,biopolimeri, fertilizzanti e acqua) e la successiva produzione di beni di consumo, tra cui biocompositi per l’edilizia. Ne parliamo con il Coordinatore Francesco Fatone dell’Università di Verona incontrato in occasione della XXI Iupac Chemrawn Conferenze, svoltasi a Roma dal 6 all’8 aprile.
Quali sono le attività previste dal progetto?
Qual è la call cui avete risposto e a quanto ammonta il fondo a disposizione?
Quali sono stati i punti di forza del progetto?
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