La Direttiva europea 2010/31/Ue, recepita in Italia dal d.l. n. 63/2013, promuovendo il miglioramento della prestazione energetica degli edifici negli Stati membri, ha introdotto il concetto di “edificio a energia quasi zero”. In base alla Direttiva il “fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”.
Il progetto europeo E-Hub (EnergyHub for residential and commercial districts and transport), finanziato nell’ambito del 7° Programma Quadro di ricerca e che coinvolge Finlombarda S.p.A. e altri quindici partner europei, sposta la prospettiva dall’edificio ai distretti (residenziali, commerciali, industrialie misti) con l’obiettivo di promuoverne la fattibilità a basso consumo energetico (o anche a consumo “zero”) attraverso l’incremento dell’utilizzo di energiada fonti rinnovabili (solare, delle biomasse egeotermica) e il superamentodella problematica legata alla “non programmabilità” di queste ultime. A livello di distretto (o quartiere), infatti, è possibile superare lo sfasamento temporale tipico tra domanda e offerta di energia,combinando sistemi di accumulo dell’energia e nuove modalità di fornitura di servizi energetici in grado di ottimizzare la domanda delle diverse utenze e di ridurre gli sprechi. Il progetto prevede lo sviluppo di casi studio, tra cui la realizzazione di un Energy Hub nel quartiere di Tweewaters a Leuven (Belgio), e l’elaborazione di quattro studi di fattibilità per verificare la realizzabilità di sistemi analoghi in alcuni quartieri di Amsterdam, Friburgo, Alzano Lombardo (Bergamo) e Dalian (Cina).
L’Energy Hub rappresenta un “reale punto di scambio” simile a una stazione di servizio, in cui vengono coordinati flussi di energia e di informazioni e in cui i diversi vettori energetici (calore, elettricità, vettori di natura chimica e biologica) sono convertiti fra loro e immagazzinati per un utilizzo successivo. Ad oggi sono stati analizzati tre tipi di accumulo termicoin alternativa a un accumulo centralizzato: nel terreno, termochimico e mediante stoccaggi allocati nelle singole abitazioni. Alcuni partner di progetto hanno già realizzato prototipi di reattori termochimici (15-20 litri) o stanno realizzando attrezzature per test di laboratorio sullo stoccaggio distribuito.Aspetto importantedelprogetto europeo è rappresentato dalla partecipazione consapevole e attivadi cittadini, operatori commerciali e imprese, che potranno essere sia utenti consumatori,siaa loro volta fornitori di energia.
In base alle loro informazioni su produzione/richiesta di energia, il sistema energetico Energy Hub, inoltre, provvederà a gestire i flussi di energia nel modo più efficace in un’ottica di risparmio energetico mediante l’adozione di un “multi commodity matcher” (attualmente in fase di sviluppo) in grado di allocarein modo dinamico i flussi di energia (calore, elettricità, e, se possibile, freddo) fra i richiedenti in base alla fonte di forniturapiù efficiente. Poiché il sistema energetico E-Hub deve convertire e immagazzinare le diverse forme di energia e nel contempo costruire le variazioni delle curve di carico, gestendo i flussi energetici all’interno del distretto, sono state misurate le prestazioni (compresa l’efficienza elettrica) a carico parziale di differenti sistemi di cogenerazione (microturbina da 100 kWe, motore a combustione interna da 20 kWe, raffrescatore ad assorbimento da 100 kWth).
A cura della Direzione Energia di Finlombarda S.p.A.
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