La città di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, ospita già il grattacielo più alto – il Burj Khalifa – e la piscina più profonda del mondo – la Deep Dive –. Ora lo studio di progettazione URB vuole dotarla anche della superstrada “più verde”. Il progetto, svelato nel mese di luglio, trasformerà la trafficata Sheikh Mohammad Bin Zayed Road (E311) nella “Dubai Green Spine”, la spina dorsale verde della città.
Obiettivo, rendere la città più vivibile
“Si prevede che la popolazione di Dubai tenderà quasi a raddoppiare entro il 2040, raggiungendo gli otto milioni di abitanti”, ha dichiarato alla CNN Baharash Bagherian, urbanista e fondatore di URB. “Serviranno creatività e innovazione per far fronte alle sfide che una simile crescita comporterà”.
Bagherian ha aggiunto che la Green Spine non rivoluzionerà semplicemente la gestione del traffico, grazie a nuovi sistemi intelligenti, ma trasformerà profondamente il funzionamento della città, rendendola “più vivibile e a misura d’uomo”.
Energia solare, spazi verdi e mitigazione dell’inquinamento e del caldo
L’arteria sarà percorsa da tram alimentati a energia solare, grazie a un impianto da 300 MW che alimenterà anche 130mila abitazioni, con l’obiettivo di ridurre il numero di automobili in circolazione e l’inquinamento atmosferico. Al di sopra della tramvia, un intricato sistema di aree verdi e parchi ospiterà circa un milione di alberi, che consentiranno l’attraversamento dei pedoni e contribuiranno a mitigare le alte temperature.
La scelta di specie vegetali autoctone e resistenti alla siccità, e l’integrazione della zeolite nel suolo per aumentarne la ritenzione idrica, consentiranno di limitare il consumo di acqua, che sarà comunque ottimizzato da un sistema di irrigazione smart.
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Il futuro di Dubai
URB sta progettando anche la rigenerazione della costa tramite la piantumazione di oltre cento milioni di mangrovie, così come una lunga pista ciclabile coperta che permetterebbe agli abitanti di Dubai di spostarsi in modo più sostenibile. Nessuno dei progetti, neanche quello della Green Spine, è stato ancora approvato, ma Bagherian è sicuro che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano urbanistico al 2040.
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