Decarbonizzare il trasporto marittimo la sfida tra tecnologie e carburanti green

Il trasporto marittimo, “una delle espressioni più alte dell’intelligenza umana” per dirla con le parole del presidente del CNEL, Renato Brunetta, rappresenta un pilastro del commercio globale si trova, come del resto molte industrie, al centro di un processo di trasformazione e transizione ecologica. Una centralità che può rappresentare un’importante occasione per l’Italia come hub logistico marittimo globale, come sottolinea Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e Trasporti specificando come “l’Italia saprà cogliere le sfide della digitalizzazione e della sostenibilità”.

Il dibattito nel corso del convegno “La sostenibilità del trasporto marittimo, fra snodo del commercio mondiale, transizione ambientale e digitale,” organizzato ieri 27 novembre presso il CNEL a Roma che ha visto istituzioni, associazioni e imprese confrontarsi sulle sfide e le opportunità di questo settore cruciale per l’economia globale. 

trasporto marittimo

La minaccia della crescita del mediomare

La transizioni energetica, ambientale e digitale rappresenta una sfida ineluttabile per il settore che va affrontata al più presto, come richiama lo stesso Brunetta, in quanto il cambiamento climatico e il conseguente innalzamento dei mari andranno a minacciare principalmente le infrastrutture marittime. “Metà della popolazione mondiale vive lungo le coste, e l’innalzamento del mediomare minaccia la vivibilità di queste aree e la funzionalità dei porti. Serve un impegno immediato per pianificare soluzioni sostenibili,” ha concluso il presidente, volendo sottolineare come il contributo dell’industria marittima sia fondamentale per accelerare il processo di decarbonizzazione e salvare anche sé stessa dalle conseguenze che il riscaldamento globale comporta.

Il ruolo dei carburanti per abbattere le emissioni

Il futuro del trasporto marittimo passa soprattutto dall’adozione di nuovi combustibili e tecnologie atte a efficientare i consumi. Per questo secondo  Stefano Messina, presidente di Assarmatori, il settore sta già impegnandosi nella decarbonizzazione. Al GNL (Gas Naturale Liquefatto) spetta il ruolo di carburante transitorio, in grado di ridurre significativamente le emissioni di zolfo e ossidi di azoto. Tuttavia, secondo Dario Soria, direttore generale di Assocostieri, il futuro potrebbe includere anche idrogeno e bio-GNL, anche grazie all’espansione della rete nazionale di rigassificazione avvenuta successivamente allo scoppio della guerra in Ucraina.

Come soluzione a lungo termine  invece si candida il metanolo, stando all’esperienza di Paolo Cremonini strategic developer director di Genova Industrie Navali che ne sottolinea il bilancio neutrale in termini di CO2 sottratta e immessa nel sistema. La distanza da colmare è nei significativi investimenti tecnologici necessari per superare le attuali limitazioni energetiche dato che la produzione di tale molecola a partire da CO2 e idrogeno risulta essere energivora; investimenti che l’Italia non sembra al momento interessata a fare.

Le tecnologie innovative

Cremonini ha quindi specificato come ad oggi il nucleare sia ancora la fonte di energia più efficiente e pulita. Nonostante sia pressoché inutilizzata nelle marine mercantili Cremonini vede un futuro per questa tecnologia che assicura essere: “intrinsecamente sicuro più di ogni altra forma di energia. Oggi vengono sviluppati per le imbarcazioni dei piccoli reattori che hanno un impatto assolutamente positivo, non emettendo alcuno scarto di carbonio e hanno autonomia di mesi”.

nucleare nele navi

Sotto il profilo di tecnologie futuribili cita anche la wind propulsion, una tecnologia che utilizza la forza del vento come fonte di energia per ridurre il consumo di carburante delle navi e, di conseguenza, le emissioni di gas serra e in grado di far risparmiare in condizioni favorevoli fino al 25% del carburante. Essa consiste nell’installazione di sistemi come vele speciali, rotori Flettner, aquiloni o ali rigide su navi commerciali o da carico. Questi dispositivi sfruttano il vento per generare una spinta aggiuntiva, diminuendo il carico richiesto ai motori principali. In riferimento a tale tecnologia il direttore ha spiegato come Genova Industrie Navali abbia un intero team specializzato nel suo sviluppo. 

 

wind navi wind propulsion

Come impatti le attività marittime producono oltre un miliardo di tonnellate di gas serra all’anno, minacciando specie marine e fondali nei quali risiedono piante che aiutano la decarbonizzazione come la Posidonia.

Velettrica, Roberto Baffigo con prototipo
Velettrica, Roberto Baffigo con prototipo

Per questo il Ceo di Velettrica, Roberto Baffigo tramite la sua start-up sta lavorando a un sistema di propulsione elettrica innovativo, progettato per ridurre rumore, emissioni e danni ambientali. “Il nostro prototipo ha già percorso 3.000 miglia a impatto zero,” e consiste in un’elica aggiuntiva con propulsione elettrica che si ricarica durante la navigazione. 

Flotte mercantili tra sfide e innovazione: strategie per un futuro più green

Oggi ci sono in circolazione circa 112 mila navi cargo che trasportano l’85% delle merci mondiali, ci sono circa 6000 nuove navi pronte ad entrare nell’industria quasi tutte costruite nel far-east” rimarca Paolo Moretti, Ceo di RINA Services. “Queste 112 mila navi sono quasi totalmente alimentate a combustibili fossili, solo il 10% utilizza gas, mentre il 35 % delle nuove utilizza GNL, dobbiamo intervenire oggi sul parco di navi esistente data la lentezza del ricambio generazionale per renderle più green”. E’ possibile però agire sulla efficienza della flotta esistente per esempio migliorando l’aereodinamica o riducendo l’attrito con l’acqua grazie a vernici specifiche o cuscinetti d’aria tra lo scafo e il mare.Per questo è bene produrre le nuove imbarcazioni già predisposte con sistemi di conversione verso le nuove tecnologie future al fine di poter fare “retrofit” nel momento in cui esse saranno disponibili. Avallando il discorso di Cremonini, anche Moretti crede nell’importanza del nucleare per l’industria marittima sottolineando come per un comparto 100% green “non basterebbe lo sforzo di tutte le rinnovabili insieme”. Mentre il nucleare “può essere utilizzato sia per i reattori nelle navi, sia per fornire energia senza emissioni per la produzione di combustibili verdi che catturino la CO2”.

Il ruolo della sicurezza informatica

i dati dell’Enisa, l’Agenzia della UE per la cyber sicurezza, evidenziano che, nel periodo giugno 2023 e giugno 2024, il settore dei trasporti è il secondo più colpito (con 10.100 attacchi), dopo la pubblica amministrazione. Secondo i dati del CLUSIT, la tendenza globale del primo semestre del 2024 evidenzia una significativa crescita degli incidenti, pari al 23%.

Gabriella Ancora, Presidente della CIU-Unionquadri, e Bernardino Grignaffini, CEO di Certego, hanno quindi evidenziato il ruolo della formazione nella transizione digitale con particolare focus sulle sfide della cybersicurezza per il settore.   La natura della attuale transizione ecologica e digitale apre al sindacato uno spazio di proposizione per molti aspetti inedito, che necessariamente si affianca a quello di difesa e della rivendicazione dei diritti dei lavoratori. È una sfida complessa ma, anche, un’opportunità irriducibile che va colta attraverso la collaborazione con imprese e associazioni datoriali” ha dichiarato Gabriella Ancora.


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