Contrastare le frodi alimentari intercettando la presenza di sostanze tossiche come l’istamina nel pesce o l’adulterazione del latte in polvere con composti utilizzati generalmente per colle e plastiche come la melammina. E’ l’obiettivo con cui l’ENEA ha messo a punto un laser di ultima generazione che rileva nel giro di pochi secondi le eventuali sostanze tossiche nei cibi già sui banconi di negozi, mercati e supermercati. Questa tecnologia riesce inoltre ad andare ancora di più nello specifico identificando nei succhi di frutta l’aggiunta di acqua e dolcificanti non dichiarati in etichetta; nell’extravergine di oliva la presenza di olii vegetali a basso costo, e nel vino un eccessivo contenuto di metanolo. Tra le molecole individuate ad esempio dal dispositivo l’istamina – una molecola tossica che si forma quando il pescato è vecchio o non viene conservato bene – e 5 diverse di dolcificanti (fruttosio, glucosio, maltosio, aspartame e saccarosio) non dichiarati in etichetta nei succhi o nelle bibite light.
La soluzione è il frutto del lavoro dei ricercatori del Centro di Frascati svolto in collaborazione con 6 diversi partner del mondo dell’industria nella cornice del progetto triennale SAL@CQO finanziato con 3 milioni di euro dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Un’analisi rapida e precisa del cibo
“Abbiamo sviluppato una strumentazione ottica innovativa, basata su una tecnologia laser a infrarosso, che permette di individuare le frodi alimentari e di garantire la qualità e la sicurezza del cibo che finisce sulle nostre tavole. Per ora siamo nella fase di sperimentazione ma puntiamo a realizzare nel giro di poco tempo strumenti trasportabili e maneggevoli per un’analisi rapida e precisa del cibo sia nel punto vendita che nel luogo di produzione, da affidare alle istituzioni che si occupano dei controlli e a tutte quelle industrie e catene di distribuzione che puntano a mantenere un elevato standard di qualità. E tutto questo sarà possibile senza ricorrere a personale altamente specializzato”, sottolinea in una nota Gianfranco Giubileo del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia dell’ENEA.
I possibili sviluppi
Tra i possibili sviluppi della tecnologia al vaglio del team di ricercatori ENEA anche la realizzazione di sistemi miniaturizzati e app per smartphone che permettano al consumatore di fare in pochi secondi uno screening del cibo che si sta per acquistare. “Attualmente – spiega la ricercatrice Adriana Puiu – non esistono in commercio strumenti con queste caratteristiche, cosicché i controlli anti-frode si basano su analisi di laboratorio complesse che richiedono tempi lunghi, strumentazioni costose e personale specializzato. I risultati del nostro progetto fanno ben sperare di arrivare a breve a controlli di qualità rapidi, affidabili e di semplice esecuzione”.
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