Il riciclo è alla base di come si dovrebbe pensare la filiera delle materie prime. “Ci sembra ragionevole impiegare una materia prima il maggiore numero di volte possibili. In quest’ottica guardiamo all’uso della cellullosa estratta dal Tertrapack per la produzione di prodotti non riciclabili una volta usati come la cartaigenica” spiega a Canale Energia Tommaso De Luca, responsabile della Comunicazione per Lucart, azienda italiana dall’innovativo processo di recupero di materia prima del Tetrapack, incontrato nel corso di Ecomondo, la fiera del riciclo e dell’economia circolare che si sta svolgendo a Rimini (7-10 novembre).

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Nella filiera del recupero avete la competenza di un ciclo completo rispetto la parte cellulosica del Tetrapack mentre estraete e consegnate a società idonee l’altra parte del materiale cioè alluminio e politilene.
Sì, tra l’altro parte di questo materiale, alluminio e politilene, lo recuperiamo dalle ditte a cui lo consegnamo per la lavorazione; in quanto abbiamo realizzato dei contenitori per i nostri prodotti, siano asciugamani per per mani, secchi o tovaglioli da bar o gli stessi pallet. Tutto materiale che può essere riciclato più volte. Abbiamo realizzato questa linea di design con il materiale grezzo recuperato e sopra vi abbiamo apposto un messaggio che comunichi al fruitore il valore del bene in quanto ottenuto da materiale riciclato. Lo abbiamo pensato per aumentare l’impatto verso il fruitore finale che deve essere messo a conoscenza del prodotto che sta usando e del suo valore per l’ambiente.

State facendo anche un grande lavoro di comunicazione presso le istituzioni, che risposte avete alla possibilità di integrare questi oggetti e questi materiali al loro interno?
Diciamo che dobbiamo fare un distinguo tra interesse ed efficacia. La differenziata viene P 20171107 162328percepita sempre come un problema. Trasformarla in opportunità è sempre molto sfidante anche se non è sempre possibile.
Con i Comuni apriamo di volta in volta un tavolo di dialogo, in quanto a seconda di quali attori sono in campo in ogni realtà è possibile studiare il modo migliore per conferire il Tetrapack che verrà poi da noi lavorato e riciclato.
Difatti a seconda delle diverse logistiche disponibili ogni comune decide se raccogliere il Tetrapack nella carta o nella plastica. A questo deve essere anche affiancata una corretta campagna di informazione al cittadino che è il primo attore del conferimento corretto.

Voi quale tipologia di conferimento preferite?

Per noi è indifferente, basta che il materiale sia il più omogeno possibile. Le posso dire che in media abbiamo visto che il conferimento in plastica ha più successo.

Riusciamo a riciclare tutto il Tetrapack prodotto quindi?

Abbiamo ampi margini di miglioramento. Consideri che gran parte del Tetrapack che lavoriamo proviene dall’estero, tant’è che abbiamo un nostro impianto in Francia.

Francia e Slovenia sono i maggiori fornitori. Dai cugini francesi riceviamo materiale di ottima qualità, segno che un conferimento adeguato è possibile. In Italia lavoriamo molto con Tetrapack, Comieco e le istituzioni per aumentare la differenziata. Il nostro auspicio è che diminuisca l’importazione dall’estero e aumenti la differenziata italiana.

Un comune che volesse iniziare un percorso di riciclo del Tetrapack cosa deve fare?
E’ necessario mettersi al tavolo con tutti gli attori della filiera e capire quale sia il processo migliore. Consideri che con gli impianti nuovi è più semplice lavorare. Le nuove strutture in via di realizzazione nel sud di Italia sono molto ben predisposte per questo tipo di raccolta.

Avete chiuso da poco il bilancio di sostenibilità, siete soddisfatti dei risultati?
Assolutamente, abbiamo i dati ambientali quasi tutti migliorativi. Ad esempio abbiamo diminuito i consumi di acqua per unità di prodotto e migliorato gli indicatori per unità di carta realizzata. Stiamo seguendo anche degli standard per la sostenibilità del personale. Questo bilancio rappresenta una bella sfida rispetto gli standard internazionali a cui abbiamo aderito.

Insomma la filiera del riciclo ha i suoi assi nella manica, per quanto se andiamo a vedere i dati di Tetrapack rispetto a quanto materiale viene prodotto in Italia e quanto ne viene riciclato, i conti non tornano. Più del doppio viene disperso o archiviato come altro materiale e poi non adeguatamente riusato, non possiamo che augurarci che istituzioni e attori locali riescano nel concreto sforzo del recupero.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.