Lo sottolinea Edo Ronchi presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile nel corso dell’apertura della 7a Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, oggi 5 ottobre a Roma.
“Lamentarsi delle difficoltà (della mobilità elettrica n.d.r.) non le sposta di un millimetro” piuttosto evidenzia Ronchi: “Servono concrete misure e risorse per sostenere la crescita del settore”.
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Sharing mobility strategica per ridurre l’inquinamento in città
- l’intermodalità al centro della strategia urbana di mobilità.
- Il trasporto pubblico diventa da strumento per garantire accessibilità universale a elemento centrale della transizione giusta.
- Applicare misure di pricing per indirizzare la domanda.
- Ridurre il numero delle auto in città.
Tra i paesi europei l’Italia è quello che ha il tasso di motorizzazione più alto, d’altronde come ha ricordato anche Luigi Onorato, partner monitor Deloitte nelle prime sessioni della giornata “l’auto privata è una scelta imposta dal non avere una buona alternativa di mezzi pubblici”.
Nonostante ciò il rapporto sulla Sharing mobility 2023 evidenzia come la diffusione di tali servizi in Italia sono saliti dal 50 al 61 per cento. Con prevalenza a nord (77 %). “Il numero di noleggi totali nel vehicle sharing è cresciuto del 41% rispetto al 2021 per un totale di circa 49 milioni di viaggio”.
La micromobilità è la start dei noleggi. E tra l’altro segna un altro record positivo grazie alla riduzione significativa del numero degli incidenti. Fatto salvo per quelli in scooter sharing con percorsi superiori ai 100 km.
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