Cresce la sharing mobility in Italia

I dati del report della Fondazione per lo sviluppo sostenibile della 7a Conferenza Nazionale della Sharing Mobility

Cambia l’approccio alla mobilità. Non è un caso che sono diminuiti i ragazzi che prendono la patente. In questo scenario in cui la sostenibilità è un driver di scelta centrale la diffusione dell’auto elettrica è un fatto inarrestabile.

Lo sottolinea Edo Ronchi presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile nel corso dell’apertura della 7a Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, oggi 5 ottobre a Roma.

Lamentarsi delle difficoltà (della mobilità elettrica n.d.r.) non le sposta di un millimetro” piuttosto evidenzia Ronchi: “Servono concrete misure e risorse per sostenere la crescita del settore”.

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Anche sotto il profilo di posti di lavoro stando a un recente studio del Boston Consulting group si trarrebbe di ammodernamento e riposizionamento degli occupati. Insomma un’evoluzione tecnologica che se accompagnata, può dare spazi importanti all’occupazione e riallocazione lavorativa e all’industria anche nella componentistica, settore in cui l’Italia è molto forte.

Sharing mobility strategica per ridurre l’inquinamento in città

Un impatto importante ci sarebbe anche sotto il profilo ambientale. D’altronde le città sono i luoghi in cui l’aria è meno respirabile. “Se aumentassimo lo sharing esclusivamente nella mobilità urbana i benefici (ambientali e di mobilità ndr.) aumenterebbero notevolmente”. ” sottolinea Massimo Ciuffini coordinatore tecnico dell’Osservatorio Nazionale sharing mobility. Per far ciò “l’offerta di trasporto condiviso deve aumentare del 30%”.

Non solo, la ricetta dell’Osservatorio prevede anche:
  • l’intermodalità al centro della strategia urbana di mobilità.
  • Il trasporto pubblico diventa da strumento per garantire accessibilità universale a elemento centrale della transizione giusta.
  • Applicare misure di pricing per indirizzare la domanda.
  • Ridurre il numero delle auto in città.
Rapporto Sharing mobility 2023

Tra i paesi europei l’Italia è quello che ha il tasso di motorizzazione più alto, d’altronde come ha ricordato anche Luigi Onorato, partner monitor Deloitte nelle prime sessioni della giornata “l’auto privata è una scelta imposta dal non avere una buona alternativa di mezzi pubblici”.

Nonostante ciò il rapporto sulla Sharing mobility 2023 evidenzia come la diffusione di tali servizi in Italia sono saliti dal 50 al 61 per cento. Con prevalenza a nord (77 %). “Il numero di noleggi totali nel vehicle sharing è cresciuto del 41% rispetto al 2021 per un totale di circa 49 milioni di viaggio”.

vehicle sharing 2022

La micromobilità è la start dei noleggi. E tra l’altro segna un altro record positivo grazie alla riduzione significativa del numero degli incidenti. Fatto salvo per quelli in scooter sharing con percorsi superiori ai 100 km.

Cresce il numero di servizi attivi che passa dai 190 del 2021 ai 211 del 2022. In evidenza il record di Milano che è la terza città in Europa per incremento della micromobilità in sharing nel 2023.
Anche il numero di mezzi a disposizione aumenta da 89 mila a 113 mila. Senza contare che restando sul tema dell’inquinamento cittadino il 95 per cento della flotta in sharing è a zero emissioni.
Nel complesso il fatturato complessivo generato dal settore supera in Italia 178 milioni di euro nel 2022 con una crescita del 38% rispetto all’anno precedente.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.