Entro la fine di giugno la Regione Lazio lancerà il bando pubblico da 300 mila euro per accompagnare i soggetti pubblici e privati alla firma dei contratti di fiume, lago, foce e costa. L’auspicio è che spingendo la chiusura di questi accordi si possa migliorare la salute di alcune aree vittime da anni di abbandono o cattiva gestione. Per fare alcuni esempi si può citare il Lago di Bracciano, dove il livello delle acque nel 2018 è stato il più basso degli ultimi 70 anni. O il Lago di Bolsena in cui ci sono stati ripetuti sversamenti di scarti chimici di origine agricola.
“Il bando ha lo scopo di portare i soggetti coinvolti a firmare i contratti di fiume. Solo con la firma possono partire le azioni per la rinascita del territorio”, spiega a Canale Energia Cristiana Avenali, responsabile dell’ufficio regionale di scopo per i piccoli comuni e contratti di fiume. Quattro le fasi previste dagli accordi di natura volontaria: manifesto di interesse, indagine conoscitiva, piano di azioni, individuazione di azioni strategiche. Su 18 contratti nel Lazio, 14 sono stati avviati e 4 solo annunciati, dunque non firmati. Le aree di interesse sono diverse: si va dai fiumi Tevere, Almone, Aniene e Sacco ai laghi, come quelli sopra citati, di Bracciano e Bolsena. Unico però il motivo che spinge soggetti pubblici e privati ad attivarsi per tutelare il patrimonio naturale: “Tutti nascono da un’emergenza. È stata l’emergenza del fiume Sacco a spingere la nascita del contratto”, rimarca la Avenali.
Il prossimo 20 giugno nella sede della Regione Lazio ci sarà un incontro per spiegare le modalità di adesione al bando cui seguirà nei giorni successivi un forum aperto a tutti per confrontarsi sullo stato delle iniziative in essere. Tappe di un percorso lungo anni che ha visto anche l’approvazione della legge regionale per i contratti di fiume. “Con questa delibera approvata in giunta avviamo anche la campagna #CdFLazioPlasticFree per l’assegnazione di un logo ai contratti che non useranno plastica per tutto il processo”.
L’altro compito della Regione sarà quello di inserire tutte le attività legate ai contratti in una programmazione di più ampio respiro che sposi le disposizioni esistenti a livello europeo, nazionale e regionale. La Avenali cita in particolare la direttiva quadro sulle alluvioni e sulla tutela delle acque. Tra le iniziative future, anticipa, c’è un “progetto europeo che riguarda un contratto di costa nell’area che va da Latina a Terracina”. Questa si inserisce nella volontà di prevedere “nella nuova programmazione regionale una linea europea sui contratti di fiume”.
Misure che si auspica possano rendere la Regione Lazio, ma non solo, vere capofila nella firma dei contratti di fiume e nella valorizzazione delle specifiche esigenze del territorio e dei suoi abitanti.
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