La rapida diffusione di impianti solari per l’autoconsumo in Serbia ha prodotto molti benefici, ma anche instillato qualche dubbio dal punto di vista normativo. Temendo che la produzione intermittente possa mettere in pericolo il sistema energetico, il governo ha limitato la capacità di produzione consentita. Per le famiglie il tetto massimo è di 10,8 kW, per le imprese di 5MW fino al primo luglio, e successivamente di 150 kW. Queste restrizioni, naturalmente, hanno scoraggiato l’installazione di pannelli solari.
Serbia’s 🇷🇸 new grid connection rules are a test for both transmission system operator EMS and investors in #renewables, according to participants at Belgrade Energy Forum.@CWPglobal@Nenad_Sijakovic@NgenSlo https://t.co/WTyYnRad2Y
— BalkanGreEnNews (@BalkanGreEnNews) May 15, 2024
Esistono tuttavia diverse soluzioni, già sperimentate in Europa, che consentono a famiglie e aziende di rendere più flessibile il loro consumo di energia elettrica attraverso la digitalizzazione delle reti da distribuzione. In altre parole, si tratta dei contatori intelligenti, attraverso i quali i proprietari riescono a ricevere in tempo reale i dati necessari per gestire consumi e produzione energetica.
Gli esempi in Europa
Un esempio dove questa soluzione è già stata applicata con successo è la Slovenia, dove i contatori intelligenti vengono già installati e utilizzati per il bilanciamento. La Svizzera, invece, ha fatto un ulteriore passo avanti, installando dispositivi di gestione dell’energia nelle case nell’ambito di un progetto pilota. Tali dispositivi vengono utilizzati per gestire sia la produzione energetica che il consumo. Progetti simili esistono anche nei Paesi Bassi, dove si stanno sperimentando tecniche che si avvalgono dell’intelligenza artificiale.
Contatori intelligenti necessari per la transizione energetica
L’ingegnere elettrico Jovan Vujasinović, parlando con Balkan Green Energy News, ha sottolineato che non esiste transizione energetica senza l’installazione di massa di contatori intelligenti, che garantiscano la digitalizzazione e il decentramento della produzione energetica.
Secondo Vujasinović, la Serbia dovrebbe cambiare le proprie leggi sull’uso delle fonti energetiche rinnovabili, abolendo le limitazioni di capacità. Successivamente, la trasformazione digitale della rete di distribuzione dovrebbe essere accelerata, introducendo i contatori intelligenti. Allo stesso tempo, resta fondamentale sostenere a livello nazionale l’installazione di pannelli solari e pompe di calore, nonché l’acquisto di veicoli elettrici.
Per l’ingegnere è importante continuare a lavorare sulla sensibilizzazione dei cittadini, perché la transizione energetica “può avere successo solo con dei consumatori attivi, che monitorino il consumo energetico, e seguano i consigli degli esperti”.
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