Si chiama Akademik Lomonosov ed è il primo esempio al mondo di centrale nucleare galleggiante. L’impianto, realizzato dall’azienda energetica russa Rosatom, è “salpato” lo scorso 28 aprile dal porto di San Pietroburgo per raggiungere Murmansk nel nord ovest della Russia, dove verrà rifornita per la prima volta di combustibile. In una seconda fase, nell’estate del 2019, la nave-centrale, un reattore da 70 MW, ripartirà in direzione dell’Antartico per poi arrivare a Pevek. Qui alimenterà impianti di estrazione di petrolio e gas sostituendo la centrale nucleare di Bilibino e la centrale a carbone di Chaunskaya, costruite rispettivamente nel 1974 e nel 1961. Inoltre Akademik Lomonosov fornirà energia a un impianto per la dissalazione dell’acqua.
Un rimorchio per spostare l’impianto
L’impianto galleggiate non è dotato di un sistema di propulsione. Si è scelto invece di trasportarlo trainandolo tramite un rimorchio per evitare i costi legati agli spostamenti nelle zone remote di destinazione.
Elevati standard di sicurezza
Secondo Rosatom l’impianto rispetta elevati standard di sicurezza registrando buone prestazioni in termini di resistenza a diversi tipologie di disastri naturali, secondo quanto richiesto dai requisiti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Inoltre, secondo l’azienda russa, la centrale mobile sarebbe “innocua” dal punto di vista ambientale. Tuttavia non pochi dubbi sono stati sollevati dalle associazioni ambientaliste, che hanno ribattezzato la centrale “la Chernobyl dei ghiacci”.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.