Sono 660 mila i buoni mobilità erogati nell’ambito del programma sperimentale “bonus bici” 2020, promosso per incentivare l’acquisto di beni e servizi per la mobilità sostenibile. A tracciare il bilancio dei risultati, è il ministero della Transizione ecologica che sottolinea il “successo su cui hanno certamente inciso le condizioni particolari indotte dal Covid-19 con le misure di distanziamento sociale attuate a livello nazionale e l’incidenza negativa della pandemia sull’uso del trasporto pubblico locale”.
Il programma prevedeva l’erogazione di incentivi pari al 60% della spesa sostenuta e fino ad un massimo di 500 euro per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, veicoli per la micromobilità a propulsione elettrica e di servizi di mobilità condivisa.
Per quanto riguarda la modalità di fruizione dei buoni, oltre il 60% è stato impiegato per il rimborso a seguito di acquisti già effettuati (406.639 su 662.293) mentre circa il 39% (255.654) è stato utilizzato per acquisti.
Nel 2020, è record di biciclette vendute e boom per i monopattini elettrici: il Mite punta a una mobilità sostenibile diffusa
Secondo i dati divulgati dal Mite, le biciclette acquistate sono state 483.474 (circa il 73% del totale): “I buoni hanno quindi contribuito in maniera significativa al record assoluto raggiunto nel 2020 di biciclette vendute con 2 milioni e 100 mila pezzi” evidenzia il dicastero per la Transizione ecologica.
Sempre nell’ambito del programma di incentivi, sono stati 165.573 i veicoli di micromobilità a propulsione prevalentemente elettrica acquistati (nella fattispecie monopattini, monowheel e hoverboard, pari a circa il 25% del totale). Le vendite dei soli monopattini in Italia, nel 2020, hanno sfiorato le 300.000 unità, “testimoniando un grande interesse da parte del pubblico per questa innovativa forma di mobilità personale a impatto zero, al punto da indurre l’esigenza di normative e regolamentazioni più stringenti e puntuali sul loro uso” rimarca il Mite.
Al di sotto delle attese il riscontro per quanto riguarda gli acquisti di servizi di mobilità condivisa (13.246, circa il 2% del totale): “Tale scelta è inevitabilmente penalizzata dall’impatto negativo che la pandemia ha avuto sul settore della sharing mobility” si legge a commento del report.
Le preferenze degli italiani
Il 63% degli acquisti sono stati effettuati da uomini. Riguardo alle fasce d’età, circa 1 acquisto su 2 (43,3%) è stato effettuato da persone dai 36 ai 50 anni. Seguono le fasce dei beneficiari dai 51 ai 65 anni (23,1%) e dai 26 ai 35 anni (20,2%). Chiudono i giovani dai 18 ai 25 anni (7%) e gli anziani oltre i 65 anni (6,3%): “Tali dati sembrerebbero evidenziare che gli acquisti siano effettuati per gli spostamenti di natura sistematica e in particolare casa-lavoro, essendo concentrati in maniera importante (86,6%) nella fascia di età lavorativa (dai 26 ai 65 anni)” sottolinea il Mite.
In termini di efficacia ambientale del programma sperimentale 2020, i dati raccolti hanno consentito di stimare una riduzione delle emissioni di: polveri sottili (PM10), pari a 12.605 kg all’anno; biossido di azoto (NO2) pari a 49.910 kg all’anno; anidride carbonica (CO2) pari a 65.415.578 kg all’anno.
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