La redazione dei Piani urbani di mobilità sostenibile (Pums) sta diventando una pratica sempre più consolidata tra le amministrazioni locali. L’Italia oggi ne conta 174, tra chi ha iniziato il processo e chi ha terminato la redazione. Rispetto al 2019, ci sono 14 nuovi piani approvati su 17 totali.

Pums in crescita

Nelle regioni che hanno stanziato fondi per lo sviluppo sostenibile, ha rimarcato Valerio Piras, segretario di Euromobility, azienda che ha organizzato la giornata di apertura della quarta conferenza nazionale sui Pums (Ravenna, 9 settembre 2020), introdotta e moderata dal presidente Lorenzo Bertuccio, lo sviluppo maggiore si registra, infatti, in Puglia ed Emilia Romagna, oltre che in Lombardia e Toscana.

La regione Emilia Romagna in particolare, che ha ospitato l’evento, sta “rinnovando la flotta con una gara che è ora esecutivo”, ha spiegato Alessandro Meggiato, a capo della Direzione generale cura del territorio e dell’ambiente, servizio trasporto pubblico e mobilità sostenibile. Tra gli obiettivi c’è quello di incentivare l’intermodalità per arrivare in stazione così da ridurre l’impatto ambientale dei viaggi intercomunali. Oltre a finanziare i Pums, la regione ha redatto un piano sulla qualità dell’aria e ha favorito lo scambio di competenze tra tecnici. Tra le realtà che lavorano ai Pums seguendo le linee guida, del 2017 poi riviste nel 2019, Meggiato ha citato Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.

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Influenza del Covid-19

Il Covid-19 ha influito sullo sviluppo dei piani: allo stop dovuto alla fase di maggior picco della pandemia, è seguita la ripresa di maggio. Ha condizionato anche le abitudini di spostamento dei cittadini: molti lavoratori sono ancora in smart working, ha commentato Nicola Scanferla del comune di Ravenna durante la tavola rotonda.

Oggi viene da chiedersi se la pianificazione urbana della mobilità sostenibile pensata prima della pandemia abbia ancora valore. Secondo Patrizia Malgieri di Trt, per verificare che la pianificazione pre-Coronavirus sia valida è fondamentale monitorare l’efficacia degli interventi promossi sul territorio. Un monitoraggio è impossibile senza l’uso dei dati, per meglio dire dei big data, “perché consentono di fotografare un fenomeno e di evitare di lavorare in emergenza”, ha aggiunto Ernesto Cipriani dell’università di Roma 3.
Il loro reperimento purtroppo ha ancora costi elevati, soprattutto per le piccole realtà locali, ha detto Daniele Mancuso di Go-mobility. Per la loro analisi mancano le competenze, “che le università devono iniziare a fornire, a patto che decidano di investire”.

L’articolato quadro delle risorse

Guardando al tema delle risorse, “dobbiamo stare a vedere cosa succede col Recovery fund”, ha aggiunto Alessandro Del Piano della città metropolitana di Bologna. L’importante è rendere i Pums attrattori di risorse, veri protagonisti, altrimenti “se aspettiamo che il Pums abbia un ruolo in quel sistema di finanziamenti torniamo indietro di decenni”.

L’articolato quadro normativo sul tema della mobilità sostenibile è stato delineato da Giusy Lombardi, da sette mesi a capo della direzione generale per il Clima del ministero dell’Ambiente. Con l’obiettivo fisso della neutralità climatica al 2050 delineato dal Green deal europeo, la Lombardi ha ricordato che alla promozione della diffusione di carburanti alternativi nel settore trasporti si aggiunga “la revisione della direttiva sui carburanti alternativi”.

Altro passo previsto dal Green deal UE, “l’elaborazione entro il 2020 del piano d’azione inquinamento aria, acqua e suolo” con una “revisione degli standard per l’aria e l’acqua per allinearli alle richieste dell’Oms”. Nel 2019, ha ricordato, l’Italia ha sottoscritto il protocollo d’intesa per il miglioramento della qualità dell’aria nell’ambito del Clean air dialogue di Torino. Il DL rilancio del maggio 2020 ha modificato i programmi di finanziamento previsti dal DL clima dell’anno precedente e istituito il bonus mobilità.

Le competenze per la pianificazione

Uno degli insegnamenti che la pandemia sta lasciando, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, è l’importanza nelle città degli spazi verdi. La pianificazione urbana, ha ricordato Sara Venturoni, direttore Stazioni rete ferroviaria italiana, main partner dell’evento, non può dimenticare dell’integrazione del ferro nella città. Utile quindi il piano da 3 miliardi e mezzo di euro di FS che toccherà 600 stazioni ferroviarie. Utile anche il lavoro di collegamento tra le stazioni ferroviarie e le sedi universitarie.

Resta il nodo delle competenze. La creazione di un network tecnico che aiuti le realtà comunali nella pianificazione è ancora oggi indispensabile. Cassa depositi e prestiti ha istituito dal 2019 una struttura apposita per dare sostegno, tecnico e finanziario, alle realtà pubbliche e private che si impegnano nello sviluppo della mobilità sostenibile una volta che il Pums viene adottato.


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