Un’infrastruttura “che sta contribuendo in misura determinante allo sviluppo economico del territorio”. Così Francesco Bettoni, presidente di Brebemi, ha definito l’autostrada A35 aprendo questa mattina a Milano a Palazzo Lombardia un evento dedicato alle ricadute economiche, occupazionali e ambientali di quest’arteria di traffico.
Tra i punti di forza dell’autostrada, ha sottolineato Bettoni, anche l’adozione di tecnologie innovative volte a promuovere sicurezza e tutela ambientale. Soluzioni, come il manto fonoassorbente contro l’inquinamento acustico o il progetto di elettrificazione di un tratto del percorso, che proiettano quest’infrastruttura verso il futuro di una mobilità sempre più innovativa.
Qualche numero
A quantificare i vantaggi economici, ambientali e sociali della Brebemi sono stati, nel corso del convegno, i dati dello studio realizzato dalla società di consulenza Agici. Per quanto riguarda l’ambito ambientale l’A35, ha sottolineato il presidente di Agici Andrea Gilardoni, ha portato “una serie di benefici sia in termini di riduzione di emissioni di CO2 sia in termini di rumorosità”. La ricerca sottolinea, infatti, come la realizzazione dell’infrastruttura abbia permesso uno spostamento del traffico dalle arterie più piccole e congestionate, strade provinciali e comunali, generando una serie di vantaggi in termini di riduzione dei tempi di percorrenza che di conseguenza hanno portato a un risparmio di tempo, a una riduzione dei costi di trasporto, a una diminuzione di emissioni inquinanti, di rumore e, non ultimo, a una riduzione del numero di incidenti. “Questi benefici – ha sottolineato Michele Perotti, Senoir Researcher di Agici – sono quantificabili, nei primi 5 anni di vita dell’autostrada, in una cifra pari a circa 577 milioni di euro. Tuttavia, se estendiamo l’arco temporale ai prossimi 5 anni, otteniamo un beneficio complessivo pari a 1 miliardo e mezzo di euro nel periodo 2014-2023“.
Lo studio evidenzia inoltre come, nel primo quinquennio di vita, la Brebemi abbia permesso un risparmio pari a 11 milioni di ore, con una riduzione annuale media del costo del trasporto di 58 euro per veicolo. Questi numeri si traducono, a loro volta, in un beneficio ambientale pari a 80,5 milioni di euro, legato a minori emissioni di CO2, NOx e Pm10 e a una riduzione dell’inquinamento acustico e del numero di incidenti (-6%).
Tra innovazione, sviluppo economico e sostenibilità
Un tema chiave, sottolineato in tutti gli interventi della mattinata, è stato la capacità dell’infrastruttura di aver declinato in modo sinergico i temi dello sviluppo economico del territorio, dell’innovazione tecnologica e della tutela ambientale. Se Gianantonio Arnoldi, amministratore delegato di CAL (Concessioni autostradali lombarde), ha evidenziato come la Brebemi abbia contribuito alla promozione di “una mobilità alternativa” in grado di far fronte alle sfide tecnologiche del futuro, l’assessore ai Trasporti di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi e l’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo, hanno rimarcato invece i vantaggi dello sviluppo di infrastrutture in grado di integrarsi in modo virtuoso con l’ambiente. Terzi ha inoltre sottolineato come, in generale, le infrastrutture siano un settore centrale per lo sviluppo sostenibile del territorio, ricordando poi come il progetto Brebemi si caratterizzi per “interessanti” filoni in via di sviluppo, ovvero l’elettrificazione di un tratto del percorso autostradale. Cattaneo ha invece posto l’accento sul tema qualità dell’aria, ricordando i dati legati alla riduzione degli inquinanti e spiegando come innovazione e ambiente siano “sfide su cui non possiamo rimanere indietro”.
Promuovere la competitività del Paese
A sottolineare l’importanza della capacità decisionale della politica nella realizzazione delle infrastrutture, è stato il sottosegretario del ministero dell’economia Massimo Garavaglia, che ha rimarcato l’importanza di questo settore per lo sviluppo del Paese. Sulla stessa linea il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che, tra i tanti temi, ha sottolineato nel suo intervento anche il valore strategico di progetti di questo tipo per promuovere la competitività dell’Italia sugli scenari europei e mondiali.
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