Nelle maggiori città italiane le e-car sono ancora un mezzo poco diffuso. Sono solo poche migliaia le vetture in circolazione che sfruttano l’alimentazione elettrica. A ciò si aggiunge anche la scarsità di colonnine di ricarica, non ancora presenti in modo capillare sul territorio. E’ il quadro delineato da un rapporto della piattaforma web “Alla Carica. Generation Electricity”, sostenuta da un bando del Ministero dell’Ambiente per l’informazione e la sensibilizzazione dei millennials sui temi della smart city. Nell’ambito del progetto sono state analizzate 8 grandi città del nostro Paese cercando di scattare una fotografia del comparto e-mobility per ciascuna di queste realtà urbane.
Milano, entro il 2030 si punta al 100% di bus elettrici
La città che ha messo in campo più iniziative per favorire la mobilità elettrica su quattro ruote è Milano. Nel capoluogo lombardo le vetture elettriche private sono 811 (al 31 dicembre 2017) e le colonnine di ricarica sono 32. Tuttavia l’amministrazione comunale punta a velocizzare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica sul territorio installando un migliaio di nuove unità entro il 2020.
Sul fronte mobilità pubblica è stato invece stabilito che dal 2020 verranno acquistati solo autobus elettrici. Si punta in particolare ad arrivare al 15% mezzi elettrici entro il prossimo anno e ad averne il 100% entro il 2030.
Per quanto riguarda i taxi il dato delle vetture ibride si attesta a quota 2.950 su un totale di 4.900. Le bici a pedalata assistita nei servizi di bike sharing sono invece 1.150, mentre gli scooter elettrici sono 410.
Torino, entro il prossimo dicembre 564 colonnine di ricarica
A Torino sono state introdotte, per chi guida un’auto elettrica o ibrida, una serie di agevolazioni su Ztl e parcheggi. Inoltre sono 303 le colonnine di ricarica, che diventeranno 564 entro il prossimo dicembre.
Per quanto riguarda il car sharing elettrico il dato è 196 vetture ma la prospettiva è di arrivare a 330 entro fine anno. “Consistente anche la quota dello sharing elettrico pubblico: 150 mezzi. Per la mobilità pubblica, si contano 51 bus totalmente elettrici, con ricarica in deposito, mentre i tram sono 200”, spiega una nota.
A Bologna il primato delle ibride
Spetta invece a Bologna il primato delle ibride. Questo tipo di vettura a fine 2017 si attestava a 4.273 unità su un totale di oltre 200.000 veicoli circolanti. “Modesta” invece la crescita delle elettriche che da 36 nel 2013 sono passate a 75 nel 2017.
Il car sharing elettrico è a quota 120, ma raddoppierà breve. “Per questa primavera dovrebbero essere pronte 320 due ruote a pedalata assistita per il bike sharing”, si legge in nota. Inoltre 95 filobus e 6 bus (ma 86 ibridi) si aggiungeranno alla flotta dei mezzi pubblici.
Genova, ibride a quota 1965
Flotta privata ibrida a quota 1.965, 50 colonnine (200 entro il 2020) e 34 taxi ibridi (1 elettrico). Il car sharing elettrico è “ancora in rampa di lancio, con 10 veicoli ancora in corso di attivazione”.
Firenze, 8 bus su dieci sono elettrici
A registrare uno dei valori più alti in termini di mezzi elettrici in rapporto alla popolazione è Firenze. Nel capoluogo toscano circolano infatti 4.000 vetture elettriche, di cui 85 comunali e 72 taxi. Inoltre, dei quattro gestori privati di car sharing, due sono elettrici e dispongono di un totale di 220 veicoli. Le colonnine sono invece 173 e sono a doppia presa. Sono inoltre presenti sul territorio cittadino più di 90 home station per ricaricare i mezzi comunali e sei fast charger per i taxi. Infine otto bus su dieci sono elettrici.
Roma, “il cuore oltre l’ostacolo”
Secondo la ricerca, Roma invece punta a lanciare “il cuore oltre l’ostacolo”. Dai dati del Comune emerge come l’obiettivo sia quello di raddoppiare a breve i numeri del dicembre 2017, ovvero 2.400 auto elettriche circolanti e appena 120 colonnine di ricarica. Si punta poi a migliorare ulteriormente la performance arrivando a 700 entro la fine del prossimo anno. “Il car sharing elettrico pubblico non va oltre l’atto simbolico: un auto e un van”, spenga la nota. Va un po’ meglio per i mezzi pubblici: la capitale schiera 160 tram, 156 mezzi tra metro e ferrovie regionali, 75 filobus. Tuttavia, spiega la nota, “5 linee total electric risultano disattivate con 60 bus in attesa di revamping per riprendere il servizio”.
Napoli, “bonus di consolazione sulle politiche di incentivo”
Anche per Napoli i numeri non sono così elevati. “Bonus di consolazione invece sulle politiche di incentivo”, sottolinea la ricerca. Sono infatti in vigore sgravi fiscali per chi acquista elettrico, agevolazioni su Ztl e parcheggi per i possessori di mezzi con la spina e ibridi.
Anche sul fronte colonne sono state promosse delle iniziative. Nello specifico sono stati programmati 120 punti pubblici di ricarica utilizzando le strutture dell’azienda napoletana della mobilità, ma per ora le auto elettriche private si sono circa una cinquantina. “La mobilità pubblica fa rialzare il rating elettrico partenopeo: 61 filobus e 42 tram (non in servizio per lavori sulla direttrice principale della linea)”
Palermo, 16 punti di ricarica veloce
Concludiamo con il capoluogo siciliano. A Palermo il car sharing elettrico si attesta a quota 24 auto, ma si punta a ad arrivare a 80 entro il 2020. Ci sono poi 17 tram e 8 colonnine e 16 punti a ricarica veloce.
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