Il segmento dell’auto elettrica (Bev) rileva un calo dell’1% con 65.620 vetture immatricolate. La quota di mercato, stabile al 4,2%, conferma il ritardo rispetto ai maggiori mercati europei. Non va meglio per le auto ibride plug-in (Phev) per le quali si è passati da una quota del 4,4% delle immatricolazioni del 2023 al 3,3% del 2024. Più in generale, il 2024 è stato un anno di stallo per il settore automotive italiano, con una contrazione dello 0,5% sulle immatricolazioni di nuovi veicoli. L’anno appena trascorso si è chiuso con 1.559.229 immatricolazioni totali, registrando una brusca frenata rispetto ai dati positivi del 2023.
È quanto emerge dalla nona edizione del white paper sulla mobilità sostenibile, Auto elettrica: provocazione o promessa? Il documento, redatto da Repower, aggrega dati, analizza scenari, propone tendenze, previsioni e riflessioni con l’obiettivo di “definire una visione d’insieme dell’articolato mondo della mobilità sostenibile, reso ancora più complesso dal contesto geopolitico in continua evoluzione” si legge nella nota stampa.
Auto elettrica (Bev): più immatricolazioni nel nord-est
Alla base della contrazione sulle immatricolazioni, ci sarebbe il costo sempre più alto dell’auto: il prezzo medio delle auto immatricolate in Italia ha toccato nel 2024 quota 30.000 euro, molto di più rispetto ai 21.000 euro medi dell’era pre-Covid. Il nostro Paese continua a mostrare una diffusione dell’auto elettrica a macchia di leopardo: con 22.584 immatricolazioni di veicoli full electric (Bev), il nord-est si conferma alla guida della classifica delle macroaree italiane per nuove targhe nel 2024, seguito dal nord-ovest con 17.594 unità. Nelle regioni del centro, si sono registrate 16.008 immatricolazioni, mentre il sud e le isole si attestano rispettivamente a 5.836 e 2.961 unità.
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Infrastrutture di ricarica, +28%: maggiore concentrazione al nord
Guardando alla rete di infrastruttura di ricarica, secondo i dati rilanciati di Motus-E, si contano 60.339 punti di ricarica pubblici, con un incremento di 13.111 unità rispetto al 2023 (+28%): “Un risultato ottenuto grazie a un’espansione capillare della rete e a un forte incremento dei punti di ricarica veloci e ultraveloci”, che rappresentano ormai il 49% delle nuove installazioni negli ultimi 12 mesi. La distribuzione delle infrastrutture mostra una concentrazione maggiore nel nord Italia, che accoglie il 58% dei punti di ricarica totali, seguito dal centro (20%) e dal sud e le isole (22%). Parallelamente, i punti di ricarica autostradali sono triplicati in due anni, passando da 310 a 1.057, ma solo il 42% delle aree di servizio autostradali è attualmente dotato di infrastrutture di ricarica.
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Bike sharing centrale nel sistema di mobilità sostenibile
Il mercato dei ciclomotori si conferma un settore in evoluzione. I dati di Confindustria Ancma, rilanciati dal white paper, fotografano un panorama in crescita, con vendite complessive che, dal 2023 al 2024, passano da 318.955 a 353.093 unità, spingendo sia le moto, che crescono del 14,48%, sia gli scooter, che registrano un incremento del 7,54%.
In frenata invece il mercato delle e-bike: si è registrato un calo del 19%, con le vendite scese a 273 mila unità. Tuttavia, sul totale delle biciclette vendute in Italia nel 2023, le e-bike rappresentano il 20%, un valore quasi raddoppiato rispetto all’11% del 2019. Il bike sharing mantiene la propria centralità nel sistema della mobilità sostenibile: il numero di biciclette in sharing è cresciuto del 16,3%, con la tipologia free flow a rappresentare il 79,4% del totale.
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