Adottare una visione innovativa di sviluppo che guardi al futuro del Paese in un’ottica di “resilienza trasformativa”, in coerenza con il cambio di paradigma proposto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. È lo scenario programmatico dell’Allegato Infrastrutture al Documento di economia e finanza (Def) 2021, presentato dal ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) e approvato dal Consiglio dei ministri, che intende favorire un mutamento di visione dove “la ripresa e la resilienza del Paese dipendono in modo decisivo dalla dotazione infrastrutturale di cui esso dispone e dall’efficienza dei sistemi a rete che sostengono le attività economiche e sociali”.
L’Allegato “Dieci anni per trasformare l’Italia” descrive la strada per un modello di sviluppo finalizzato al benessere delle persone e della società, in particolare trasformando in senso sostenibile le infrastrutture e il sistema dei trasporti. Un passo indispensabile per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra al 2030 previsti dall’Unione europea e per realizzare la decarbonizzazione entro il 2050: “in quanto il settore dei trasporti e quello edilizio contribuiscono per più della metà alle emissioni di gas climalteranti e il loro impatto sulla qualità del suolo e della biodiversità è molto rilevante” si legge nel documento.
Nell’affrontare queste sfide, che puntano anche a superare le distanze e le disuguaglianze esistenti – tra Nord e Sud, centri e periferie, città e aree interne e rurali – il documento assicura l’attuazione degli investimenti programmati con il Pnrr e altri fondi nazionali ed europei disponibili.
Le riforme di sistema: infrastrutture sostenibili e resilienti per unire il Paese
“Tutti gli investimenti e le riforme programmate non devono danneggiare l’ambiente, ma lo devono preservare per le generazioni future”, viene sottolineato. Il quadro tracciato, sia in ambito Pnrr sia nella programmazione di medio-lungo periodo, volge lo sguardo allo sviluppo di sistemi integrati di trasporto per una mobilità sostenibile, a lunga percorrenza e locale, anche al fine di ridurre l’inquinamento nelle città. Fondamentali, in tale prospettiva, sono lo sviluppo dell’alta velocità e il potenziamento del trasporto su base regionale, insieme al rinnovo in senso ecologico delle flotte per il trasporto su terra e via mare. In particolare, il pacchetto di riforme prevede: 6.500 chilometri di rete ferroviaria nazionale e regionale potenziata o riqualificata, 4.500 nuovi autobus, 231 km di trasporto rapido di massa potenziato o riqualificato, 55 stazioni ferroviarie riqualificate nel Sud del Paese.
Il disegno in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e il Green deal europeo
Tra le altre priorità del processo di pianificazione, sono previsti anche:
- il rafforzamento dell’intermodalità e della logistica integrata, con particolare attenzione all’ammodernamento dei porti, anche in un’ottica di transizione ecologica;
- investimenti nell’edilizia residenziale, in linea con gli obiettivi di efficienza energetica;
- il potenziamento e il completamento delle infrastrutture idriche primarie. Per anticipare le problematiche derivanti dalla crisi climatica e incrementare così l’adattamento e la resilienza dei sistemi per l’approvvigionamento, riducendo anche le dispersioni idriche.
Trasversali rispetto alle linee di azione indicate saranno: l’impegno per la semplificazione delle procedure amministrative che presiedono alle diverse fasi di definizione, progettazione e attuazione delle infrastrutture, nell’ottica di accelerare la realizzazione dei cantieri; la realizzazione di un sistema informativo integrato e trasparente, riguardante tutte le fasi della realizzazione, del monitoraggio delle infrastrutture e il funzionamento dei sistemi di rete, al fine di anticipare criticità, valutare lo stato dei progetti e favorire il coinvolgimento della società civile nei processi decisionali e attuativi.
Gli investimenti programmati nell’Allegato infrastrutture
Per dare uno sguardo ai diversi programmi relativi agli investimenti infrastrutturali, programmati per il Paese, si rimanda alle seguenti tabelle di sintesi.
La prima tabella è relativa alle infrastrutture per la mobilità. Qui sono ricomprese la manutenzione straordinaria e la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, che costituisce una priorità strategica (per un valore economico complessivo pari a circa 55 miliardi di euro):
La seconda tabella è relativa alle infrastrutture idriche:
La terza è relativa invece alle infrastrutture per l’edilizia sostenibile e riporta i principali programmi finanziati e in corso di ripartizione, per un totale di circa 5 miliardi di euro:
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.