La realizzazione di un progetto “shore to ship” per il porto di Genova che prevede l’installazione di un sistema avanzato di alimentazione elettrica per permettere alle navi ormeggiate di attingere dalle banchine l’energia necessaria ad essere pienamente operative, il tutto senza bisogno di accendere i motori di bordo. E’ questo il perno attorno a cui ruota l’accordo, del valore di 8 milioni di euro, che Nidec ASI ha firmato con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
Le soluzioni fornite
In particolare Nidec ASI fornirà al porto di Genova due convertitori statici di frequenza da 6 MVA che, con i sovraccarichi richiesti, possono arrivare a 12 MVA, i quadri e trasformatori MT e BT, i conduttori di connessione per le varie apparecchiature e le componenti accessorie. I sistemi Nidec Asi, spiega l’azienda in una nota, hanno la capacità di adattare tensione e frequenza della rete elettrica nazionale al fabbisogno delle singole navi. Nel lungo periodo Nidec seguirà, inoltre, le opere civili, i montaggi, la messa in servizio e l’assistenza tecnica funzionali al progetto, per i prossimi 10 anni.
Un traguardo fondamentale per ridurre l’impatto ambientale
“Questo progetto rappresenta per noi un traguardo fondamentale rispetto alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività portuali, tema centrale per promuovere un modello di sviluppo sostenibile in un Paese come l’Italia, con 7500 km di coste e 42 grandi porti – spiega nella nota Kaila Haines, Marketing e PR Director di Nidec ASI – la trasformazione dei porti nell’ottica di una maggiore sicurezza e di un risparmio energetico può, inoltre, contribuire ad attrarre un più elevato numero di navi da crociera, con impatti positivi per il commercio e il turismo”.
“Siamo orgogliosi di collaborare con il Porto di Genova apportando la più avanzata tecnologia, unita alla capacità di soddisfare esigenze specifiche attraverso soluzioni personalizzate e a una comprovata esperienza, sviluppata grazie alle diverse applicazioni già installate nel Porto di Livorno, nei Cantieri di Muggiano – La Spezia, nelle Basi Militari Navali di Taranto e a Tolone (Francia)”, conclude Haines.
Vantaggi
La soluzione proposta da Nidec ASI, si legge in una nota, permetterà una “notevole riduzione” delle emissioni di SOx, NOx, CO2 e di PM. Oltre a questo, grazie al collegamento delle navi alla rete elettrica nazionale, sarà possibile ridurre significativamente anche le emissioni acustiche.
Adeguarsi alle direttive europee
Il progetto è legato alla necessità del porto di adeguarsi alle direttive dell’Unione Europea in base alle quali dal 2003 i porti sono invitati ad adottare sistemi shore to ship per ridurre le emissioni inquinanti delle navi. Questa raccomandazione diventerà vincolante per tutti i porti europei entro il 2025.
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