World Energy Outlook 2024: l’era dell’elettricità richiede maggiori investimenti nelle reti elettriche

Al contrario, nello Scenario NZE, gli investimenti nei combustibili fossili dovranno diminuire di oltre il 75 per cento al 2035

L’aumento dei conflitti e delle tensioni geopolitiche sta mettendo in luce le fragilità dell’attuale sistema energetico globale, rendendo chiara la necessità di politiche più incisive e maggiori investimenti per accelerare la transizione verso tecnologie più pulite e più sicure, stando al World Energy Outlook 2024 dell’Agenzia internazionale dell’energia (International Energy Agency, IEA).

Reti elettriche, rete elettrica
Foto di Andrey Metelev su Unsplash

Le proiezioni del rapporto, pubblicato nel mese di ottobre, indicano che il mondo entrerà in un nuovo contesto di mercato energetico nei prossimi anni, caratterizzato da continui rischi geopolitici, ma anche da una disponibilità relativamente abbondante di diversi combustibili e tecnologie, fra cui un surplus di petrolio e gas naturale liquefatto (GNL), insieme a un eccesso di capacità produttiva relativo a solare fotovoltaico e batterie.

Un nuovo sistema energetico

“Nella seconda metà di questo decennio, la prospettiva di forniture più abbondanti – o persino in eccedenza – di petrolio e gas naturale, a seconda di come si evolveranno le tensioni geopolitiche, ci porterà in un mondo energetico molto diverso da quello che abbiamo sperimentato negli ultimi anni durante la crisi energetica globale”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol.

“Ciò comporterà una pressione al ribasso sui prezzi, offrendo un po’ di sollievo ai consumatori che sono stati duramente colpiti dall’aumento delle tariffe e dando ai politici la possibilità di concentrarsi sull’aumento degli investimenti nella transizione all’energia pulita e sull’eliminazione dei sussidi inefficienti per i combustibili fossili”.

Gli scenari relativi ai combustibili fossili

Sulla base delle attuali politiche, il rapporto rileva che le fonti a basse emissioni produrranno oltre la metà dell’elettricità mondiale prima del 2030, e la domanda di tutti e tre i combustibili fossili – carbone, gas e petrolio – raggiungerà il picco entro la fine del decennio. Tuttavia, il WEO dell’anno scorso prevedeva un calo del 5 per cento della CO2 prodotta dai combustibili fossili entro il 2030, mentre ora è solo del 3 per cento: questo significa che i governi dovranno impegnarsi maggiormente per rispettare l’impegno di “abbandonare i combustibili fossili”.

L’elettrificazione dei consumi finali

Il WEO 2024 mostra, inoltre, che l’uso dell’elettricità è cresciuto a un ritmo doppio rispetto alla domanda energetica complessiva nell’ultimo decennio, con due terzi dell’incremento globale della domanda di elettricità provenienti dalla Cina.

“Nei precedenti World Energy Outlook, l’IEA ha chiarito che il futuro del sistema energetico globale è elettrico – e ora è visibile a tutti”, ha dichiarato il dott. Birol. “Nella storia dell’energia, abbiamo assistito all’era del carbone e all’era del petrolio – e ora stiamo rapidamente entrando nell’era dell’elettricità, che definirà il sistema energetico globale in futuro e si baserà sempre più su fonti pulite. Come per molte altre tendenze energetiche globali di oggi, la Cina gioca un ruolo fondamentale in ciò che sta accadendo”.

La crescita della domanda globale di elettricità è destinata ad accelerare ulteriormente nei prossimi anni, aggiungendo l’equivalente della domanda giapponese al consumo globale di elettricità ogni anno, in uno scenario basato sulle politiche attuali – e crescendo ancora più velocemente negli scenari che soddisfano gli obiettivi nazionali e globali per raggiungere la neutralità climatica.

Gli investimenti nelle reti elettriche e nei sistemi di stoccaggio dell’energia

Per far sì che l’energia pulita continui a crescere a questo ritmo, è necessario un investimento molto maggiore in nuovi sistemi energetici, in particolare nelle reti elettriche e nello stoccaggio di energia. Oggi, per ogni dollaro speso in energie rinnovabili, 60 centesimi vengono spesi per reti e stoccaggio, il che evidenzia come le infrastrutture di supporto non stiano tenendo il passo con le transizioni verso l’energia pulita.

La decarbonizzazione sicura del settore elettrico richiede che gli investimenti in reti e stoccaggio crescano ancora più rapidamente rispetto alla produzione pulita, riequilibrando il rapporto di investimento a 1:1. Molti sistemi energetici sono attualmente vulnerabili a un aumento degli eventi meteorologici estremi, il che rende prioritari gli sforzi per rafforzare la loro resilienza e la sicurezza digitale.

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Lo Scenario NZE

Nonostante il crescente slancio verso le transizioni energetiche pulite, il mondo è ancora lontano da una traiettoria in linea con lo Scenario NZE (Net Zero Emissions). Le politiche attuali prevedono solo un calo del 3 per cento delle emissioni di CO2 dal 2022 al 2030. Questo significa che il mondo si sta dirigendo verso un aumento di 2,4 °C della temperatura media globale entro la fine del secolo, ben al di sopra dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.

L’IEA indica che la CO2 deve diminuire del 33 per cento entro il 2030 (rispetto al 2022) e che i combustibili fossili devono diminuire complessivamente di quasi il 30 per cento entro il 2030 e del 55 per cento entro il 2035, con una riduzione degli investimenti di oltre il 75 per cento al 2035. Entro lo stesso anno, il 95 per cento dei 5,1 trilioni di dollari di investimenti energetici totali sarà destinato all’energia pulita (oltre 9:1 rispetto al rapporto 2:1 tra investimenti puliti e fossili nel 2024).

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La sicurezza energetica e l’accesso universale all’energia pulita

Il rapporto sottolinea i legami inestricabili tra i rischi per la sicurezza energetica e il cambiamento climatico. In molte aree del mondo, gli eventi meteorologici estremi, intensificati dal riscaldamento globale, stanno già ponendo grandi sfide per il funzionamento sicuro e affidabile dei sistemi energetici, con ondate di calore, siccità, inondazioni e tempeste sempre più gravi.

Il World Energy Outlook 2024 sottolinea la necessità di costruire un nuovo sistema energetico che duri nel tempo, che dia priorità alla sicurezza, resilienza e flessibilità, e che assicuri che i benefici della nuova economia energetica siano condivisi e inclusivi. In alcune regioni del mondo, gli alti costi di finanziamento e i rischi legati ai progetti stanno limitando la diffusione di tecnologie energetiche pulite, competitive in termini di costo, proprio dove sono maggiormente necessarie.

Questo fenomeno è particolarmente rilevante nelle economie in via di sviluppo, dove queste tecnologie possono offrire i maggiori benefici per lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle emissioni. La mancanza di accesso all’energia rimane l’ineguaglianza più fondamentale nel sistema energetico odierno, con 750 milioni di persone – principalmente nell’Africa subsahariana – ancora prive di accesso all’elettricità e oltre 2 miliardi senza combustibili puliti per cucinare.

Il summit dell’IEA sul futuro della sicurezza energetica

Per discutere delle sfide energetiche in evoluzione che i Paesi del mondo stanno affrontando, l’IEA sta organizzando un Summit internazionale sul futuro della sicurezza energetica nel secondo trimestre del 2025. Ospitato dal governo del Regno Unito a Londra, il vertice valuterà i rischi attuali ed emergenti che minacciano il sistema energetico globale, concentrandosi su soluzioni e opportunità.

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World Energy Outlook 2024, il commento del think tank Ember

“Man mano che avanziamo nell’era dell’elettricità, sono il solare e le batterie a rubare la scena. L’IEA prevede per il 2030 un aumento rispettivamente del 24 per cento e del 54 per cento rispetto alle previsioni dell’anno scorso. Tuttavia, il 2024 ha dimostrato che la domanda di elettricità è insaziabile: ciò significa che la produzione globale di carbone diminuirà meno rapidamente di quanto previsto in precedenza”, commenta Dave Jones, Global Insights Programme Director di Ember.

“Il boom dell’elettricità rinnovabile e dell’elettrificazione è sufficiente a garantire il picco di carbone, gas e petrolio in questo decennio. E le rinnovabili si stanno avvicinando al raggiungimento dell’impegno della COP28 di ‘triplicare le rinnovabili globali’. Tuttavia, con l’aumento del consumo di energia, anche la rapida crescita delle rinnovabili non si traduce in una rapida diminuzione delle emissioni di CO2. La crescita delle rinnovabili sta creando un’abbondanza di energia, ma questo si tradurrà in un calo sostanziale delle emissioni di CO2 solo se ci sarà contemporaneamente una forte attenzione all’utilizzo dell’energia il più possibile senza sprechi”, conclude Jones.


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