Una transizione rapida alle fonti rinnovabili contro la crisi climatica

Agire ora passando rapidamente alle energie rinnovabili per evitare gli scenari catastrofici di un riscaldamento globale superiore a 1,5°C. Per farlo serve una rapida transizione verso un sistema energetico alimentato da fonti rinnovabili.

E’ quanto afferma uno studio condotto da Boston Consulting Group (BCG) e il World Wildlife Fund (WWF) nell’ambito della partnership con il  “Global Energy Transition Congress and Exhibition”, GET24, che si svolgerà all’Allianz MiCo Milano Convention Centre dal 1° al 3 luglio 2024.

Due scenari energetici estremi:

Lo studio mette a confronto due scenari energetici estremi: uno di business-as-usual (BAU) e uno di transizione rapida (RT) verso fonti rinnovabili.

• • Nello scenario di transizione rapida lo studio evidenzia come con una rapida crescita delle energie rinnovabili, dell’elettrificazione (inclusi i veicoli elettrici) e dell’efficienza energetica, insieme a uno sviluppo sostenibile ottimizzato si possano raggiungere risultati sfidanti. Di fatti si tratta di avere risultati migliori in 27 dei 30 parametri di impatto esaminati.
  • Le uniche tre metriche che mostrano esiti peggiori nello scenario di rapid transition sono: l’uso dell’acqua, i fiumi a flusso libero e l’uso del suolo. Il che sottolinea ancora di più come serva agire rapidamente altrimenti si potrebbe comunque non riuscire a salvaguardare il nostro habitat.
  • A supporto di questo scenario agire con delle strategie integrate come: l’inclusione del principio di “conservazione” nelle decisioni politiche, lo sviluppo di un portafoglio energetico ottimale, la selezione di siti per progetti rinnovabili che causino impatti minimi e altre iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale della transizione.
• Lo scenario che persegue le trasformazioni al ritmo previsto dalle politiche attuali mostra una crescita lenta incapace di sovvertire le sorti del ecosistema mondo.

“Raggiungere gli obiettivi che la comunità internazionale si è prefissata, implica oggi la necessità di pianificare un’azione condivisa tra istituzioni e imprese per lavorare ad uno scenario globale sempre più orientato a integrare nei sistemi esistenti soluzioni sostenibili e a zero emissioni nette” spiega Marco Tonegutti, Managing Director and Senior Partner di BCG. “In quest’ottica riteniamo un approccio tecnologicamente neutrale, con chiari parametri collegati all’efficienza in termini di costo per abbattimento, possa fungere da catalizzatore molto meglio di politiche e contesti regolatori dirigisti verso una specifica tecnologia. In parallelo, oltre alle tecnologie di oggi, è importante supportare la ricerca e l’accelerazione verso tecnologie che hanno enorme potenzialità di ridurre il costo di produzione e di stoccaggio dell’energia rinnovabile, così come quello di produzione di idrogeno e suoi derivati e della cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2.”

Il ruolo del Global Energy Transition Congress and Exhibition

L’evento di cui BSC è knowledge partner si propone come una riunione intersettoriale a livello mondiale che coinvolge: figure Istituzionali, CEO, esperti “net zero” e attori chiave della transizione energetica globale.

L’intento è proprio favorire lo sviluppo di partnership innovative e promuovere politiche a sostegno di percorsi verso significative e urgenti riduzioni di emissioni.

“Il risultato principale di COP28 è stato il consenso degli Emirati Arabi Uniti ad abbandonare i combustibili fossili. Nessuno si illude che la transizione energetica sarà facile, ma c’è un consenso crescente ad accelerare. GET-The Global Energy Transition Congress and Exhibition è pronto a sostenere questa missione. GET fornirà la piattaforma per discutere i temi trattati nel documento di BCG, dibattere e sviluppare i prossimi passi e le raccomandazioni utili per progredire rapidamente, verso l’obiettivo Net Zero” conclude in una nota  Sarah Howell, President, Global Energy Transition Congress and Exhibition.