Circa un milione di specie animali e vegetali, pari a un quarto di quelle conosciute, rischia l’estinzione. 500mila potrebbero addirittura estinguersi prima della fine di questo secolo, tanto da meritarsi l’appellativo di dead species walking. È l’allarme lanciato dall’IPBES, piattaforma intergovernativa di politica scientifica su biodiversità e servizi ecosistemici, nel suo “Assessment Report on the Different Value and Valuation of Nature”. Il rapporto, redatto da più di ottanta esperti, è stato presentato il 21 aprile a Roma, nel corso di una conferenza organizzata dall’ISPRA.
La sesta estinzione di massa
L’analisi rivela che la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82 per cento. Dall’inizio del XVI secolo si sono estinti almeno 680 vertebrati, dal dodo al lupo di Sicilia, fino alla tigre di Tasmania. Circa il 9 per cento di tutte le specie di mammiferi allevati per l’alimentazione o l’agricoltura è stato portato all’estinzione; altre mille sono quelle attualmente minacciate.
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Ad oggi, il 94 per cento della biomassa dei mammiferi terrestri è rappresentato dagli esseri umani (36 per cento) e dagli animali domestici (58 per cento). Oltre il 40 per cento delle specie di anfibi, quasi il 33 per cento dei coralli e dei mammiferi marini e il 10 per cento degli insetti rischiano di estinguersi. Nell’ultimo secolo, l’abbondanza media di specie autoctone è calata come minimo del 20 per cento nella maggior parte degli habitat terrestri.
At the “Diverse values of nature and people” conference organized by @ISPRA_Press in Rome 🇮🇹, @IPBES Executive Secretary Anne Larigauderie and @unaipasku, Co-chair of the IPBES #ValuesAssessment report, discussed the multiple ways of valuing nature. pic.twitter.com/fCGRnWrU6T
— ipbes (@IPBES) April 26, 2023
I valori della natura secondo l’IPBES
Pertanto, quella cui stiamo assistendo può essere definita “sesta estinzione di massa”. Qualcosa per invertire la tendenza, però, si può fare. Prima di tutto, secondo gli esperti dell’IPBES, è necessario capire qual è il nostro rapporto con la natura e quali sono i servizi che ci offre. Gli esseri umani possono, infatti:
– vivere grazie alla natura (che fornisce mezzi di sussistenza e beni materiali);
– vivere con la natura (fonte di biodiversità);
– vivere nella natura (che dà senso di appartenenza);
– vivere come natura (l’uomo ne fa parte a tutti gli effetti).
Una volta messi in luce tutti questi valori ambientali, sociali ed economici, è bene individuare un insieme di indicatori che sia in grado di rappresentarli a livello qualitativo e quantitativo. A quel punto, sarà possibile integrare i sistemi valoriali nei processi decisionali e all’interno di politiche capaci di salvaguardare gli ecosistemi e, al tempo stesso, i servizi ecosistemici.
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