Serve triplicare gli investimenti infrastrutturali annuali in energia green per tentare di raggiungere il net zero entro il 2050. E’ quanto sottolinea il terzo Report annuale di Bain & Company sul mondo dell’energia.
Si tratta di investimenti che secondo l’Energy and Natural Resources non sembrano essere diventati ancora una priorità. “La transizione energetica genererebbe almeno 55 miliardi di dollari all’anno di margini incrementali se il mondo si avvicinasse al livello di investimenti annuali richiesto per traguardare il net zero al 2050. Sbloccare il capitale si dimostra però complesso per le aziende, che faticano a definire percorsi che consentano di ottenere ritorni sugli investimenti in relazione con il profilo di rischio mappato” spiega Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing Partner di Bain & Company.
Gli investimenti nei diversi comparti
Tra i comparti lo studio evidenzia come per l’Oil & Gas nel 2022, solo il 43% del capitale è stato reinvestito per crescita e innovazione, in calo rispetto al 58% messo a segno nel 2018. Il Mining reinvestirà il 44% nel 2022, in calo rispetto al 56%. Rispetto alle Utility invece “la quota di capitale reinvestita per la crescita è costante e le spese in conto capitale sono in aumento, ma non sufficienti per ammodernare e sviluppare adeguatamente le reti raggiungendo i livelli di energia rinnovabile e di elettrificazione necessari”.
Le priorità dei manager
Secondo il report solo il 19% dei dirigenti intervistati reputa che sia la scarsità di capitale a ostacolare l’espansione delle attività a basse emissioni di carbonio.
Mentre la preoccupazione principale dei manager dell’industria è “la mancanza di chiarezza regolatoria e la quasi nulla disponibilità da parte dei clienti a pagare un premio per partecipare attivamente a un percorso green”.
Il 78% degli intervistati considera questo l’elemento “ostacolo alla decarbonizzazione”.
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“La maggior parte delle aziende ha un ampio accesso al mercato dei capitali. È sui clienti che si devono focalizzare ora per far crescere le proprie organizzazioni: finché questo problema non sarà risolto, l’obiettivo di investimento globale di 4.600 miliardi di dollari rimarrà irraggiungibile”, conclude Valeria Sterpos, Partner di Bain & Company.
Il ruolo dei consumatori
“I consumatori, preoccupati per il cambiamento climatico ma non disposti a pagare bollette più onerose, hanno bisogno di costruire con le aziende nuovi patti di collaborazione e fiducia, possibili solo grazie a proposte improntate a una lettura innovativa dei bisogni, alla qualità delle soluzioni e alla massima trasparenza” prosegue Alessandro Cadei, Senior Partner e Responsabile EMEA della Practice Energy & Utilities di Bain & Company. “Adeguati interventi sul piano regolatorio e l’immissione di strumenti di finanza pubblica diventano fattori abilitanti fondamentali per l’accelerazione necessaria”.
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