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L’identificazione delle modalità più efficaci per l’attuazione di un percorso volto a rafforzare la transizione verso la green economy. E’ questo il tema al centro del nuovo libro di Edo Ronchi, “La transizione alla green economy” (edizioni Ambiente), presentato nel corso dell’annuale Meeting di Primavera della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che quest’anno celebra i primi dieci anni. Un testo in cui vengono illustrati i fattori che ostacolano il cammino verso un’economia sostenibile da un punto di vista ambientale e quelli che invece possono facilitarlo.

Green Economy, lo sviluppo è ancora lento

In un solo secolo, il novecento – scrive Ronchi, come si legge in una nota – la popolazione mondiale è quadruplicata, i consumi di energia sono cresciuti di circa 8 volte e quelli di materiali di oltre 12; i combustibili fossili accumulati in milioni di anni, bruciando in breve tempo e in grande quantità, hanno generato volumi enormi di anidride carbonica che stanno cambiando il clima. Così non si può andare avanti, l’ attuale sviluppo, così com’è, non va; qualche passo nella giusta direzione è stato compiuto, ma si è fatto ancora troppo poco e in modo troppo lento e tortuoso, a volte perfino contraddittorio. E il tempo non è una variabile irrilevante per le dinamiche in atto di questa crisi di portata epocale”.

I tre fondamenti della green economy

Dal saggio emerge come la green economy si basi tre distinti fondamenti:

  • tutela del clima  e della biosfera (La dimensione raggiunta dagli impatti sul clima e sulla biosfera ha cambiato le condizioni di base, i presupposti fondamentali delle attività economiche. I costi della crisi climatica ed ecologica hanno raggiunto una enorme  rilevanza economica);
  • circolarità delle risorse (l’economia circolare, presupposto della green economy,  è la via per affrontare il nodo dell’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, che consente di disaccoppiare il livello del consumo di risorse da quello delle attività economiche);
  • benessere inclusivo e di migliore qualità (la sostenibilità ecologica si può ottenere sostituendo il consumismo con una migliore qualità dei consumi, con migliori beni e servizi e minori impatti ambientali, inoltre le attività green generano anche più occupazione di quelle tradizionali brown, in 10 anni in Europa, ad esempio l’ occupazione nel settore di beni e servizi ambientali è cresciuta del 40%).

Fattori per accelerare la transizione

Per cercare di accelerare il passaggio alla green economy, spiega Ronchi nel libro, bisogna puntare principalmente su quattro elementi: le politiche pubbliche, in particolare quelle fiscali; l’ eco-innovazione; la finanza verde e l’ iniziativa delle imprese green

Per quanto riguarda il primo punto, spiega Ronchi nel libro, sarebbero necessarie “politiche pubbliche in grado di internalizzare i costi esterni con strumenti economici quali tasse, imposte, tariffazioni, incentivi, disincentivi ecc. in grado di orientare lo sviluppo”. 

L’eco-innovazione, invece, spiega Ronchi nel libro, “non solo porta benefici ambientali, ma può spronare nuove attività economiche, creare occupazione, nuove industrie e mercati e dovrebbe essere orientata nel settore dell’energia e dell’uso delle risorse”.

Dal punto di vista finanziario sono i green bonds gli strumenti che possono favorire lo sviluppo della green economy. Negli ultimi anni si è verificato un vero e proprio boom: siamo passati  dagli 8,5 mld di dollari del 2012 ai 221 mld $ del 2017. Tuttavia l’ Italia non figura tra i principali paesi emettitori.

Al contrario, il dato sulle imprese green è positivo in Italia. Queste realtà si attestano al 40%, con risvolti occupazionali e di fatturato positivi. Per raggiungere risultati rilevanti le imprese del comparto green “dovranno migliorare la loro abilità nel fare squadra,  esercitare leadership nel mondo produttivo, rendere più incisiva la loro interlocuzione con i decisori politici, migliorare la capacità di rendicontare e comunicare la loro visione e le loro performance, valorizzare le loro qualità anche nel rapporto col territorio che le ospita, essere capaci di prevenire i conflitti che troppo spesso ostacolano la realizzazione di nuovi impianti”. Tra i comparti che guidano la transizione verso la green economy ci sono, in particolare, agricoltura, energia, manifattura, rifiuti, costruzioni trasporti e turismo. 

Il ruolo chiave delle città

Un ruolo chiave nel percorso verso la green economy è rivestito dalle città. Luoghi   che ospitano metà della popolazione mondiale, producono l’ 80%  del Pil e il 70%  delle emissioniIl salto culturale, di visione, richiesto da questa transizione -conclude Ronchi nel libro è piuttosto impegnativo e non è affatto una passeggiata per le culture politiche contemporanee. Tenere conto delle future generazioni che non votano, di impegni e problematiche che vanno oltre il temine dei pochi anni delle legislature. Questione non semplice per la politica, specie quando è carente di ciò che la rende preziosa e di qualità: le grandi visioni e i forti valori di riferimento” .


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