Per promuovere in modo efficace i paradigmi della sostenibilità ambientale nel settore del trasporto aereo è necessario adottare una visione olistica. Questo modus operandi deve tradursi nella capacità di integrare in modo proficuo il potenziale offerto, da un lato, dall’innovazione tecnologica e, dall’altro, da competenze professionali mirate. Il tutto con l’obiettivo di tutelare il pianeta e migliorare la qualità della vita delle persone. E’ stato questo uno dei messaggi emersi dalla dalla terza edizione del Sustainability day di Enav, che si è svolta oggi online.
Trasporto aereo, porre al centro lo sviluppo sostenibile
“Siamo entrati in una nuova era – ha spiegato il ceo di Enav Paolo Simioni – la società globale è interconnessa come mai lo è stata in precedenza”. Si tratta di uno scenario globale che coinvolge tecnologie, persone e purtroppo anche fenomeni pandemici come quello che stiamo vivendo. In un contesto di questo tipo, caratterizzato da “un’informazione pervasiva” che ci rende sempre più consapevoli dei “rischi legati a possibili sconvolgimenti ambientali su scala globale”, lo sviluppo sostenibile rappresenta “oggi uno dei temi più importanti a tutti i livelli della vita sociale”. Il tutto nell’ambito di “una visione olistica”. “Istituzioni organizzazioni e aziende, ma soprattutto le persone – ha aggiunto Simioni – devono far sì che lo sviluppo del business coesista con una sempre maggiore attenzione verso l’ambiente e il benessere della società e degli individui. Questa è la sfida che siamo chiamati ad affrontare”. Il tutto facendo convivere business e tutela ambientale.
Gli obiettivi green di Enav per un trasporto aereo più green
Tante le iniziative che Enav mette in campo per affrontare questa sfida green. Tra queste c’è ad esempio, l’obiettivo di arrivare, entro il 2022, ad essere un’azienda a impatto climatico zero. Nello specifico, nel 2021 saranno ridotte del 23% le emissioni dirette di CO2, fino ad arrivare all’80% nel 2022. L’altro 20% sarà compensato attraverso il finanziamento di progetti di tutela ambientale a beneficio del sistema Paese e internazionale. Per arrivare a questi risultati diverse sono le azioni individuate, in buona parte già avviate. Si va dall’efficientamento dei consumi, all’acquisto e produzione di energia da Fer. A questi progetti si aggiunge una graduale sostituzione del parco auto con vetture elettriche negli aeroporti e l’eliminazione di plastiche monouso e green supply chain.
Trasporto aereo da fase predittiva a fase prescrittiva
Uno dei perni di questa rivoluzione sostenibile è la digital transformation. Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma, che, come ha spigato Simioni, vede al centro la gestione mirata dei big data. In quest’ottica la sfida, è passare da una fase “predittiva”, in cui i dati sono uno strumento di previsione, a una fase “prescrittiva”. Ovvero una fase in cui si è capaci di fornire soluzioni ai problemi prima che questi si verifichino.
“Ripartire nel quadro di criteri di investimenti di sostenibilità ambientale”
Tra gli interventi del convegno anche quello della ministra dei trasporti Paola De Micheli. “E’ impossibile parlare di questa fase di transizione verso la sostenibilità senza tener conto di ciò che sta succedendo in questo settore”, ha detto. Il comparto “è certamente, insieme al trasporto pubblico locale, il più colpito sul piano economico, finanziario, organizzativo ed è uno di quelli messi più sotto stress. Per questa ragione sarà ancora più importante ripartire nel quadro di criteri di investimenti di sostenibilità ambientale, e anche sanitari”. De Micheli ha inoltre sottolineato la necessità di una maggiore interconnessione tra ferrovie e aeroporti, della sostituzione degli aeromobili con veicoli meno inquinanti. Ma anche di misure che, nella realizzazione del piano investimenti degli aeroporti, tengano conto della loro localizzazione e della reale capacità di impatto del traffico.
Una visione olistica a servizio della carbon neutrality
A contestualizzare il binomio sostenibilità ambientale/trasporto aereo nel quadro delle politiche europee è stato Christoph Oetjen, vice presidente della commissione Trasporti del Parlamento europeo. In questo momento “molto difficile” per i trasporti, ha detto, “è fondamentale supportare il settore, perché abbiamo bisogno degli operatori di questo comparto come attori per promuovere una ripresa efficace e e green”. Il perno su cui far leva per raggiungere questi risultati, a livello di politiche UE, sarà l’adesione ai paradigmi del Green deal. Il tutto nel quadro di un “approccio olistico al settore dei trasporti” che porti la mobilità aerea a sfruttare le innovazioni tecnologiche più all’avanguardia per raggiungere la carbon neutrality.
Uno sviluppo economico in linea con sostenibilità ambientale e sociale
A chiudere i lavori del convegno l’intervento di Francesca Isgrò, presidente di Enav. “La pandemia – ha detto – ha dato un ulteriore impulso a una riflessione sulla sostenibilità”. Il tutto evidenziando come lo sviluppo economico debba “essere completamente allineato a temi come l’ambiente e il sociale”. E ponendo al centro l’innovazione tecnologica come ”il driver principale per raggiungere questo obiettivo”. “Il nostro impegno su temi come il climate change ci rende orgogliosi del contributo che stiamo dando agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Ma siamo altrettanto consapevoli che nuove sfide e nuovi traguardi ci aspettano”, ha concluso.
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