“Tutto quello che ho udito di Samarcanda è vero, tranne il fatto che è più bella di quanto immaginassi”. Aveva ragione Alessandro Magno: l’oro e il blu che colorano la nota città uzbeka ricordano il cielo stellato cui il governatore Ulugbek dedicò i suoi studi. Ed è proprio in questa perla incastonata lungo l’antica via della seta che oggi, 3 novembre, si è aperta la XVI edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona, organizzato dall’associazione Conoscere Eurasia.
L’Eurasia in un mondo che cambia
Il vice primo ministro della Repubblica dell’Uzbekistan, Jamshid Khodzhaev, ha riportato un messaggio del presidente Mirziyoyev. “Samarcanda è sempre stata fra i più importanti centri per gli scambi commerciali, scientifico-tecnologici, culturali e umanitari nel vasto spazio eurasiatico. Il Forum rappresenta un’efficace piattaforma per un dialogo costruttivo riguardo alle prospettive della cooperazione, in un momento di profonde trasformazioni e sfide”.
Il tema di quest’anno è proprio “L’Eurasia in un mondo che cambia”, come ha ricordato il presidente dell’associazione organizzatrice, Antonio Fallico. L’Uzbekistan è il Paese più popoloso dell’Asia centrale, e i suoi abitanti vantano un’età media inferiore ai 35 anni. Anche questo lo rende un luogo adatto a parlare di futuro e innovazione, capace di attrarre nuovi investimenti. Cina e Russia, seguite da Turchia e Arabia Saudita, sono attualmente fra i principali investitori. Nel 2022, l’Italia è stata il secondo partner commerciale europeo del Paese.
L’Uzbekistan e le fonti energetiche rinnovabili
“Il nostro Paese si sta aprendo sempre di più nei confronti della comunità internazionale. La riforma economica che stiamo portando avanti dal 2016 ha l’obiettivo di sviluppare il settore privato”, ha aggiunto Badriddin Abidov, viceministro degli Investimenti, dell’Industria e del Commercio della Repubblica uzbeka.
“Disponiamo di una quantità significativa di materie prime, utili anche al settore dell’energia. Riteniamo sia importante diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, anche attraverso l’eolico e il solare”. L’Uzbekistan ha un grande potenziale in termini di energie rinnovabili, come dimostrato dall’Agenzia internazionale dell’energia. La loro percentuale nel mix energetico è ancora limitata, ma il governo ha l’obiettivo di aumentarla considerevolmente, lavorando al tempo stesso sulla riduzione dei consumi energetici e sulla modernizzazione delle reti elettriche.
Le parole del Ministro uzbeko dell’Energia
“La crisi climatica ci impone delle riflessioni riguardo al nostro modo di produrre e consumare energia. Sotto la guida del presidente, abbiamo avviato delle riforme importanti. Abbiamo anche messo in opera le prime centrali solari di Masdar, una delle quali si trova proprio nella regione di Samarcanda”, ha dichiarato il Ministro dell’Energia della Repubblica uzbeka, Zhurabek Mirzamakhmudov.
“Inizialmente, ci eravamo posti degli obiettivi al 2030, ma poi abbiamo deciso di fissarne uno più ambizioso: portare la quota di rinnovabili nel mix energetico al 30 per cento entro il 2026”. Le misure approvate dal governo mirano anche a ridurre le emissioni di gas serra e aumentare l’efficienza energetica dell’industria.
Tecnologie verdi e green jobs: parla il rettore dell’Università tecnologica di Samarcanda
Non a caso, possiamo affermare che il Paese stia investendo anche nella formazione di giovani professionisti nel settore dell’energia pulita e delle tecnologie verdi, così da favorire la nascita di nuovi green jobs. A inizio 2023, l’Università tecnologica internazionale di Samarcanda ha inaugurato un apposito corso al nuovo Korean Institute of Technology and Culture, in collaborazione con la Corea del Sud. “Saranno i giovani a promuovere il cambiamento, sulla base di due concetti chiave: ecologia e tecnologia”, ha commentato il rettore Yusuf Abdullayev.
Verso la COP28
E se i giovani sono stati i protagonisti della Youth4Climate di Roma, iniziativa organizzata dal governo italiano e dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, ora i Paesi di tutto il mondo si preparano a partecipare alla COP28, come ha ricordato in conclusione Vyacheslav Fetisov.
Il presidente della All-Russian Society for Nature Conservation ha ribadito come la conferenza sul clima che si terrà negli Emirati Arabi Uniti alla fine di questo mese sarà un’occasione per capire a che punto siamo nel percorso verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e per accelerare la transizione energetica.
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“Servono regole armoniche: il tema dall’agenda verde deve coinvolgere tutti i settori dell’economia e riunire le forze di tutti i Paesi per trasmettere il Pianeta alle future generazioni”, ha detto Fetisov, rimarcando l’importanza della cooperazione internazionale di cui tanto si è parlato in apertura del Forum.
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