Cinema, viaggi, libri: l’attenzione all’ambiente è ovunque. Aver sensibilizzato l’industria culturale del tempo libero del Paese è forse una delle più importanti battaglie a favore della sostenibilità di questi ultimi anni. A testimonianza dei passi avanti fatti, ad aprire l’ultima edizione del Festival del cinema di Venezia il blockbuster Downsizing di Alexander Payne con Matt Damon in cui la tutela dell’ambiente è motore del racconto.
Nello stesso Festival da alcuni anni trova spazio anche il Green Drop Award, premio dedicato al cinema attento all’ambiente organizzato da Green Cross (ONG per lo sviluppo sostenibile riconosciuta dei ministero degli Affari Esteri e dell’Ambiente; parte di Green Cross International, fondata e diretta da Mikhail Gorbaciov nel 1992 a Rio de Janeiro). Quest’anno il tema del riconoscimento è stato “L’allerta per i cambiamenti climatici” e il premio è stato assegnato al film “First Reformed” di Paul Schrader.
Ma non solo, anche nella scelta dei momenti di svago e dei viaggi sta crescendo la consapevolezza green. In Italia, ad esempio, secondo una recente indagine di TripAdvisor 2 italiani su 5 (38%) prevedono di fare scelte di viaggio eco-friendly nel 2017. Inoltre, il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver scelto nell’ultimo anno un hotel sulla base delle sue policy sull’impatto ambientale.
Scelte green, quindi, in grado di proporsi come leve di marketing per rilanciare il territorio. Ne sono convinti in Umbria dove sul tema si è aperto un confronto con Sviluppumbria che sta valutando un adeguamento del territorio a favore delle piste ciclabili. D’altronde, anche l’investimento economico è interessante: al costo di un chilometro di autostrada si possono costruire 150 km di percorsi ciclabili protetti e molti posti di lavoro duraturo. Difatti secondo il rapporto della ECF (European Cyclists’ Federation) la bicicletta occupa, ogni milione di euro investiti, 4,89 addetti contro l’1,63 delle auto e i circa 4 di barche e aerei. Cifra che sale a più di 8 addetti contro 1,92 per il settore vendite e accessori.
Risparmi anche in ambito di salute, valutati da un rapporto del Parlamento europeo del 2016 in circa 200 miliardi ogni anno grazie alla diminuzione di malattie cardiovascolari e obesità, oltre alle minori spese per carburanti e CO₂ emessa. Scelte, quelle sostenibili, che possono valorizzare il patrimonio identitario del territorio come suggerito dall’Assessore all’Industria Turistica e culturale della Regione Puglia Loredana Capone con il lancio del progetto “Puglia 365”.
Investimenti e cura del territorio che secondo il Presidente della Fondazione Univerde Alfonso Pecoraro Scanio potrebbe essere favorito da un “ecobonus per il turismo sostenibile”, che affianchi le misure esistenti e vada oltre l’edilizia. “Immagino un sistema un po’ sulla falsariga dell’ecobonus di efficienza energetica che, quando ero al Governo, promossi personalmente”, spiega a Canale Energia il Presidente. “Ma per renderla una misura efficace, servirebbe una pianificazione almeno triennale”.
Un’offerta adeguata al turismo sostenibile migliora l’efficacia dell’impatto sul territorio. “Stanno aumentando le zone acquascooter-free soprattutto in aree delicate e pregiate sotto il profilo ambientale”, fa notare Pecorario Scanio che ha all’attivo anche una cattedra sul turismo sostenibile nelle università di Milano Bicocca e di Roma Tor Vergata, “come crescono l’offerta e le richieste per i bike hotel, le iniziative messe in atto da cooperative locali volte a favorire le imbarcazioni a remi con escursioni anche guidate in canoa e le attività di rafting”.
Un processo lento, ma avviato, che vede un cambiamento sensibile nelle scelte degli stessi turisti, sempre più attenti a valutare anche opzioni di mobilità e consumo a impatto zero. Sempre secondo l‘indagine di TripAdvisor il 28% degli intervistati ha dichiarato di cercare le opzioni più eco-friendly come tour con veicoli ibridi, noleggio biciclette o tour a piedi. L’88% dei partecipanti all’indagine cerca di consumare prodotti locali e biologici durante i propri viaggi, mentre il 31% fa uso di carte d’imbarco “paperless”.
Tutti sforzi che possono essere accompagnati con successo da un’attenzione dell’offerta messa in campo nelle località turistiche. Una prova viene dai risultati delle Cartoniadi delle Isole Minori che ha visto premiare oggi l’Isola d’Elba per aver raggiunto un +25% di differenziata di carta a cartone nel mese di luglio di quest’anno, rispetto all’anno precedente. L’iniziativa messa in campo da Comieco, consorzio nazionale recupero e riciclo di imballaggi a base cellulosica, ha evidenziato la capacità dei territori di poter fare di più. Dotazioni impiantistiche adeguate e corretta diffusione culturale potranno assicurare un consolidamento strutturale della iniziativa.
Tutti dati che nell’anno dedicato dall’ONU al Turismo sostenibile fanno riflettere e mostrano una strada percorribile, magari auspicando anche “una proposta di Governo ad hoc”, suggerisce Pecorario Scanio.
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