Su 11 veicoli venduti nell’UE lo scorso anno uno è elettrico. Le auto a batteria salgono oltre il 9% come quota di mercato trainate dagli obiettivi europei e segnano per il secondo anno consecutivo un risultato positivo (dati Acea, 2021). A rilanciare queste performance è T&E – Transport & Environment, la Federazione europea per i trasporti e l’ambiente, che in una nota stampa prefigura tuttavia uno scenario in cui, nel prossimo decennio, le case automobilistiche daranno priorità al recupero della quota di mercato dei motori a combustione.
Secondo l’analisi di Julia Poliscanova, direttore senior per i veicoli di T&E, “il regolamento allevia la pressione sui produttori, quindi potremmo già assistere a una ripresa delle vendite inquinanti di auto a combustibili fossili. Gli standard di CO2 devono essere più ambiziosi e più regolari per impedire che le vendite di veicoli elettrici vengano relegate nella corsia lenta”, si legge nella nota stampa.
T&E: “Obiettivi al 2025 per automotive troppo deboli”
La quota di mercato dei plug-in nel 2021 è pari al 18% con i veicoli elettrici a batteria al 9,1% e le vendite di ibridi plug-in all’8,9%. La loro quota di vendita combinata si è moltiplicata per sei dal 2019 nell’UE a 27 grazie agli standard di CO2 per le automobili nell’UE.
Come mostra l’analisi di T&E, “i prossimi obiettivi per le case automobilistiche al 2025 sono così deboli che saranno realizzati due anni prima. Senza fissare obiettivi più ambiziosi per le case automobilistiche dal 2025 in poi, incluso un obiettivo intermedio al 2027 e una riduzione dell’80% di CO2 per le auto al 2030, rispetto ad oggi sarà molto difficile per gli Stati membri raggiungere gli obiettivi climatici nazionali proposti entro il 2030”, si legge nella nota.
“Attenzione ai falsi ibridi”
T&E avverte che i falsi ibridi plug-in elettrici, se non caricati, possono effettivamente inquinare più dei motori a combustibili fossili e sono quelli che dominano ancora le vendite in molti grandi mercati, tra cui Belgio (68% della quota di PHEV) e Spagna (65%): “Quest’anno i legislatori dell’UE hanno l’opportunità di colmare le lacune nella regolamentazione della CO2 che promuove le vendite di PHEV e SUV offrendo alle case automobilistiche obiettivi più facili se vendono veicoli più pesanti”, viene spiegato nella nota stampa.
Come viene rilevato, la crescita dei veicoli elettrici è in realtà più elevata in Paesi come Croazia, Lituania e Bulgaria rispetto all’Europa occidentale: “Il passaggio non avverrà abbastanza velocemente da solo. La seconda ondata di normative automobilistiche in fase di progettazione dovrebbe richiedere all’industria automobilistica di produrre in serie e vendere più modelli a emissioni zero più economici, mentre la nuova legge sulle infrastrutture dell’UE dovrebbe garantire un’introduzione più rapida e migliore della tariffazione per tenere il passo”, conclude nella nota Julia Poliscanova.
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