Nel giorno del giuramento a Palazzo Chigi dei Viceministri e Sottosegretari della 18ma legislatura, il Governo M5S-Lega si esprime nuovamente in tema di energia. La stabilità del quadro normativo, condizione essenziale per tutti gli stakeholder del comparto, “resta la misura principale”, ha affermato in rappresentanza del Governo giallo-verde il Senatore pentastellato Gianni Girotto, intervenuto oggi alla presentazione del rapporto Althesys “Il rilancio del fotovoltaico italiano”. Il Decreto FER 2018-2020 “è tra le prime cose che affronteremo perché tutti gli operatori lo stanno aspettando”, ha dichiarato. “Un aumento della quantità di aste è una delle misure che potremo prendere in considerazione”, ha precisato. Questo strumento verrà “suddiviso per tecnologie” in modo da “garantire un contingente minimo ed evitare la cannibalizzazione”, ha precisato. Il Senatore ha definito “non coerente” l’eliminazione dei terreni agricoli e si è detto aperto a continuare il dialogo con gli operatori, come fatto finora, per rendere la politica al passo con l’innovazione tecnologica. L’ascolto, ha precisato, aiuterà a scegliere le “tecnologie del futuro”, le più promettenti, “sapendo che questo vantaggio tornerà alla collettività in ordine di benefici diffusi”.
E il fotovoltaico, cui annualmente sono destinati investimenti che toccano i 6 miliardi di euro, figura tra queste tecnologie. “Nel 2017 il consumo elettrico da rinnovabili ha toccato l’89% alle 3 del pomeriggio del 21 Maggio”, ha commentato Luca Marchisio di Terna. Nel mese ha registrato 39 punti percentuali e nella giornata del 21 Maggio 2017 il 69%. “Per passare dal 27 al 35% occorre disegnare un sistema che funziona”, ha precisato, “serve investire nelle rinnovabili” e soprattutto nello “storage distribuito e storage utility scale: crediamo negli impianti con immagazzinamento dell’acqua capaci di risolvere anche il problema della disponibilità idrica”. “Nella SEN sono previsti diversi miliardi per gli accumuli che nella versione finale sono elettrici (idraulici e sistemi alternativi)”, ha rimarcato Gianluca Benamati del PD. Il business model del presente-futuro è quello dell’abbinamento FV-storage: “Oggi si parla di FV e grid parity ma forse è più interessante parlare di batterie e grid parity”, ha commentato Carlo Pignoloni di Enel Green Power. Il rapporto Althesys evidenzia un decadimento produttivo stimabile del 2,2% annuo al 2016 per una perdita totale di 5GW entro il 2030, come evidenziato dal Presidente di Althesys Alessandro Marangoni. Ciò richiede misure di efficientamento sull’utility scale che rappresenta lo 0,8% degli impianti e il 43,7% della potenza: al 2030 con il revamping dell’installato si otterrebbe un recupero di potenza di 4 GW e con il repowering 1.550-1.700 MW aggiuntivi. L’altra misura per spingere il settore è la creazione di un contesto normativo stabile e adatto ai PPA, che non è una “figura mitologica ma un contratto standard adottato in tutti i paesi del mondo”, ha ironizzato Michele Scandellari di EnerRay.
Sulle nuove installazioni è aperto il dibattito sulla certezza autorizzativa e sull’individuazione delle aree idonee: “Sul territorio nazionale ci sono aree vocate a questo sentimento”, ha precisato Stefano Piras della Conferenza Stato-Regioni, come “le aree industriali già infrastrutturate”. L’idea può essere quella di “capire la disponibilità di ogni Regione” attraverso un “censimento cui può contribuire il GSE”, ha proposto Luciano Barra del MISE. Un esempio arriva proprio dal GSE che punta a installare 17 GW di nuova capacità solare a terra con “pannelli bifacciali che consentono un recupero importante del suolo utilizzato”, ha spiegato Attilio Punzo del GSE. “Abbiamo bisogno di circa 34.000 ettari complessivi a fronte di 18.000 ettari già impegnati dai 7GW installati”, ha precisato, numeri che vogliono “dimostrare la concreta possibilità di procedere con il piano di realizzazione”. Un progetto pilota in Sicilia che il “GSE replicherà in altre regioni che vorranno mettere a disposizione il proprio suolo” fermo restando la parzialità dei dati: “Non tutte le Regioni usano la stessa codificazione” ha evidenziato il rappresentante del GSE. Per facilitare i lavori “vorremmo avviare un tavolo di confronto permanente con le Regioni, i Ministeri competenti e la realtà scientifica in modo da definire i prossimi step. Il primo passo riguarda l’approccio metodologico”, ha concluso.
La carta del fotovoltaico
Al termine dei lavori, 14 tra imprese e associazioni hanno firmato la Carta del fotovoltaico: Anie Rinnovabili, ASI Azienda Solare Italiana, Eco-PV, EF Solare Italia, Elettricità Futura, Enel Green Power, Enerray, Esapro, Falck Renewables, Green Arrow, GSF Global Solar Fund, RTR, Tages e Terna. Un insieme di principi e linee guida per promuovere lo sviluppo sostenibile del settore, come evidenziato ai microfoni di Canale Energia da Alessandro Marangoni di Althesys. Quali le criticità individuate dagli stakeholder e le urgenze d’azione?
In questo scenario, quanto è importante stimolare la domanda per produrre un effetto domino sull’uso di soluzioni tecnologiche “verdi”, digitalizzazione dei servizi, pagamenti senza intermediari – tramite blockchain, ad esempio – ricadute positive sul territorio? Risponde Ingmar Wilhelm di RTR.
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