L’amministrazione Biden-Harris ha annunciato il 16 ottobre un finanziamento di 900 milioni di dollari (oltre 832 milioni di euro) per supportare l’implementazione nazionale iniziale delle tecnologie degli small modular reactors (SMR) di terza generazione (Gen III+). La dotazione è resa possibile dalla legge bipartisan sulle infrastrutture per stimolare l’implementazione “sicura e responsabile di tecnologie avanzate per i reattori in tutti gli Stati e incoraggiare progetti di reattori successivi” si legge nella nota del Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti (Doe).
L’obiettivo del finanziamento
L’obiettivo è aiutare il settore privato a stabilire un percorso credibile e sostenibile per implementare una flotta di SMR di terza generazione in tutto il paese, che promuova la protezione ambientale e i benefici per la comunità, crei nuovi posti di lavoro ben retribuiti e di alta qualità e rafforzi la leadership americana nel settore nucleare.
Il Doe stima che gli Stati Uniti avranno bisogno di circa 700-900 GW di capacità di generazione di energia pulita per raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050: “L’energia nucleare è un’opzione comprovata che potrebbe essere implementata per soddisfare questa crescente domanda” chiarisce la nota. Nel 2023, l’energia nucleare ha fornito circa la metà dell’elettricità senza emissioni di carbonio.
Leggi anche Pichetto diviso tra question time su PNRR e replica su nucleare
Rivilitazzare il settore nucleare: due livelli di finanziamento
Le utility stanno cercando di estendere la durata di vita degli attuali reattori nucleari, pianificandone la capacità, invertendo i piani di chiusura degli stessi reattori e persino riavviando quelli precedentemente chiusi. Allo stesso tempo, sarà esplorata la costruzione dei nuovi SMR: progettati con una varietà di capacità, dimensioni e scenari di distribuzione, “offrono il potenziale per una maggiore modularità, una costruzione industriali e la capacità di essere ridimensionati per soddisfare la domanda”. Inoltre, gli small modular reactors potrebbero essere in grado di rivitalizzare, sfruttare le competenze e le catene di fornitura che supportano l’attuale flotta di progetti di reattori, aprendo così la strada a breve termine per nuove implementazioni e operazioni nucleari.
Il Dipartimento dell’energia americano prevede di offrire finanziamenti su due livelli. Il primo livello fornirà fino a 800 milioni di dollari (circa 740 milioni di euro) per supportare team di first mover composti da aziende di servizi, venditori e costruttori di reattori, con l’opportunità di collaborare con la National nuclear security administration per incorporare le misure di sicurezza. Il secondo livello, prevede fino a 100 milioni di dollari (oltre 92 milioni di euro) per stimolare ulteriori implementazioni di SMR Gen III+, affrontando le principali lacune che hanno ostacolato l’industria nucleare nazionale in settori quali progettazione, licenze, sviluppo dei fornitori e preparazione del sito.
Leggi anche Nucleare in Italia? Gli small modular reactors come alternativa alle centrali
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.