È necessaria una maggiore gradualità regolatoria che favorisca una situazione di stabilità per promuovere in maniera ancora più rilevante gli investimenti nel settore idrico. Comparto che in Italia risulta già per molti aspetti appetibile da un punto di vista finanziario. È il messaggio emerso dalla tavola rotonda, moderata dall’European Business Director del Water Reaserch Centre Roberto Zocchi, che questa mattina a Milano ha aperto Aquality Forum (Milano, 12 aprile), evento organizzato da IKN Italy–Institute of Knowledge & Networking.
L’incontro è stato un’occasione di confronto per affrontare il tema della richiesta di finanziamenti nel comparto idrico focalizzandosi, in particolare, sull’impatto legato ai cambiamenti regolatori. Proprio la regolazione è uno degli elementi chiave per creare un contesto stabile e, quindi, favorevole agli investimenti da parte del delle banche che, come è emerso dall’incontro, sono disponibili a finanziare il settore.
Sul fronte regolazione, in particolare, la richiesta è quella di una “gradualità” nell’introduzione di nuove regole, come ha sottolineato Monica De Stefano, Direttore amministrativo e commerciale di Pavia Acque. Dal punto di vista della finanziabilità dei progetti “sono già stati realizzati gli elementi essenziali – ha spiegato De Stefano – ora è auspicabile una maggiore gradualità nell’introduzione di novità regolatorie. Le richieste di finanziamenti nel settore idrico sono infatti operazioni complesse, lunghe, laboriose e ogni novità regolatoria comporta dei cambiamenti da gestire”. (Per approfondire i vari step messi in atto per la richiesta di finanziamento realizzata da Pavia Acqua guarda il video. La richiesta era per una cifra pari a 80 milioni di euro per 15 anni).
Sulla stessa linea di De Stefano anche Pierpaolo Mastromarini dello studio legale associato a Watson Farley & Williams. “Introdurre gradualità – ha spiegato Mastromartini – vuol dire mantenere l’assetto regolatorio il più stabile possibile nel periodo di tempo più lungo possibile, perché in operazioni come ad esempio quella di Pavia Acque l’assetto regolamentare della normativa comporta un impatto fondamentale sulle decisioni business, ma anche sulle decisioni delle banche e su quelle societarie”. In sintesi gestire i cambiamenti regolatori significa far fronte a nuove richieste, mettere in campo nuovi consulenti nuove risorse, tutte attività che richiedono un coinvolgimento di competenze e un allungamento dei tempi di gestione di queste operazioni.
La centralità della stabilità normativa è stata ribadita nel corso dell’evento anche da Salvatore Carrus, senior manager project di & Real Estate Finance di Ubi Banca che ha sottolineato l’importanza di favorire processi di aggregazione nel settore. “Suggerirei di favorire processi di aggregazione, di creare economie di scala – ha spiegato il manager – ciò secondo me consentirebbe di abbassare i costi e di controllare meglio le operazioni che facciamo nel settore”.
In generale Carrus ha ribadito la strategicità da un punto di vista finanziario del comparto idrico. “Consideriamo il comparto un settore strategico, perchè ha una presenza importante in alcuni territori, per questo abbiamo già finanziato molte operazioni”.
Un elemento chiave da considerare per un approccio efficace al comparto, secondo Giorgio Lezzi partner dello studio legale Lipani Catricalà & Partners, è inoltre l’importanza della cooperazione tra autorità d’ambito e gestore. “Senza questo elemento – ha spiegato l’avvocato – non c’è finanziamento. Il primo passaggio prima di pensare a un finanziamento – ha aggiunto Lezzi – sarebbe a mio avviso consolidare la gestione e quindi superare tutta la frammentazione dei gestori non in linea con il piano d’ambito, perchè altrimenti vengono a mancare le fondamenta per costruire il palazzo del finanziamento”.
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