“Il mio bambino è andato via a nove anni e mezzo, aveva otto anni e mezzo quando gli hanno diagnosticato un grave tumore al cervello. E’ una tragedia che dura da oltre trent’anni: nella mia terra, la Campania, si riversano i rifiuti provienenti dalle industrie del Nord e dall’estero. Oggi a 16 anni non si gioca più, si lotta per non morire“. E’ la testimonianza di Marzia Caccioppoli, Associazione Noi genitori di Tutti, che colpisce duramente l’uditorio raccoltosi oggi, 14 settembre, in occasione della campagna di denuncia, mobilitazione e pressione “Guardiane della Terra-La salute delle donne è il futuro del Pianeta”.
Fascette rosse in testa e mascherine antipolvere, le attiviste del Coordinamento Donne Salute Ambiente (una rete di 50 tra associazioni, istituti di ricerca, società scientifiche) hanno presentato l’iniziativa in una conferenza stampa – più simile a un sit in – ai piedi del consultorio familiare di Piazza dei Condottieri a Roma.
Con la voglia di rimpolpare un rapporto carente con le istituzioni e di alimentare l’informazione sui temi legati a salute e ambiente, le “guardiane” hanno discusso su tanti temi sensibili: il legame tra inquinamento atmosferico e decessi prematuri (secondo l’Agenzia europea per l’ambiente sono 84.400 in Italia) e tra impatto ambientale e abortività spontanea, in aumento del 19%. E ancora i costi economici legati alla salute femminile, che ammontano annualmente a 1 miliardo e mezzo di euro, o il caso Taranto, dove i tumori al collo dell’utero superano dell’80% la media di riferimento e quelli alla mammella del 24%.
“Con questa campagna vogliamo stimolare il ruolo proattivo delle donne e dimostrare che lo sviluppo economico non passa per la contaminazione ambientale – ha sottolineato Laura Greco, dell’Associazione A Sud promotrice dell’iniziativa – La legge sull’endometriosi è uno degli strumenti che adotteremo nella nostra lotta“. E che non è stata citata nell’ultima campagna per la fertilità promossa da Ministro per la Salute Beatrice Lorenzin, come evidenziato da Vittoria Tola dell’Unione donne in Italia (UDI).
“Nel giro di 16 anni i tumori tra i giovani sono aumentati del 40% – spiega Patrizia Gentilini, oncologa in pensione, del Comitato Scientifico ISDE Italia (Medici per l’ambiente) – Su diverse riviste scientifiche è stato pubblicato uno studio che ha monitorato il funzionamento di 8 inceneritori in Emilia Romagna e ha evidenziato il legame con l’aumento dell’abortività spontanea, delle morti premature e dei problemi di sviluppo del feto“.
Di seguito il video servizio sulla mattinata con l’intervista a Marica di Pierri, Centro documentazione conflitti ambientali (CDCA) e Patrizia Gentilini.
Prossimo appuntamento il 22 settembre a Firenze per il #FertilityFake.
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