risorse idriche anbi
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L’Anbi lancia “l’allarme” per la situazione di deficit idrico in Veneto. “Dopo settimane climaticamente miti – spiega in una nota –  le colture hanno anticipato il ciclo vegetativo, ma le loro necessità irrigue non possono essere adeguatamente soddisfatte”. Ciò è causato da “concessioni per prelievi idrici inadeguate alla condizione di siccità” di quest’anno. Una situazione che sta “pregiudicando i raccolti”. 

Vincenzi (Anbi): “Necessario modulare deviazioni irrigue per criticità risorse idriche”

“È necessario che la regione Veneto riveda sollecitamente  la modulazione delle derivazioni irrigue per far fronte alle criticità in atto, conseguenza dei  cambiamenti climatici“,  chiede in nota Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi.In questo periodo, infatti, c’è disponibilità d’acqua nei fiumi, grazie allo scioglimento delle nevi in alta quota. E i bacini montani del  Veneto sono  mediamente all’80% della loro capacità d’invaso. E’ un paradosso: i campi hanno sete ma, a causa di rigidità burocratiche, stiamo perdendo molta acqua dolce. Quest’acqua, non potendo essere prelevata, dai fiumi va direttamente a mare”, aggiunge.

Canale L.E.B e criticità irrigue in Veneto

Tra i casi più “eclatanti”, segnalati da Anbi c’è quello del canale L.E.B. – Lessinio Euganeo Berico. Si tratta della principale asta irrigua veneta, che deriva acqua dal fiume Adige e la distribuisce su un territorio di oltre 350.000 ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia.

Anbi Veneto: “Stiamo prelevando 13 m3 d’acqua in meno”

“Il Consorzio irriguo L.E.B. – spiega Andrea Crestani, direttore di Anbi Veneto sta prelevando, in questi giorni, 21 metri cubi d’acqua al secondo. E a inizio maggio potrà aumentare la derivazione fino a 25 metri cubi. Tuttavia è sempre troppo poco rispetto alle attuali necessità irrigue. In questo inizio di primavera, il bisogno d’acqua nelle campagne è pari a quello di giugno-luglio, quando la concessione di derivazione del Consorzio L.E.B. arriva a 34 metri cubi al secondo; stiamo dunque prelevando 13 metri cubi d’acqua in meno, rispetto a quanto previsto in un’analoga situazione, seppur in un periodo diverso dell’anno. L’acqua nell’Adige c’è, ma non possiamo prelevarne a sufficienza.”

Anbi: cresce preoccupazione per fiumi in Emilia Romagna

L’Anbi sottolinea inoltre come, in base ai dati dell’Osservatorio, cresca la preoccupazione anche per la situazione dei fiumi in Emilia Romagna. Si registrano dati sotto le medie mensili nel modenese e Nure, nel piacentino.  Fa eccezione il Panaro. Nelle stesse province Secchia e Taro hanno raggiunto il minimo storico.

Deficit idrico in Puglia e Basilicata

Le piogge, spiega Anbi in nota, hanno lenito “il grave deficit idrico registrato in Puglia e Basilicata”. In queste regioni continuano a mancare rispettivamente 109 e 88 milioni di metri cubi negli invasi. “A beneficiare delle precipitazioni sono stati soprattutto i bacini di Occhitto e Pertusillo”.

Anbi: situazione idrica in Calabria e Sicilia

Anche la situazione idrica in Calabria e Sicilia resta “largamente deficitaria”. La riduzione si attesta a 62 milioni di metri cubi circa negli invasi dell’isola. Si conferma, invece, confortante l’accumulo idrico nei bacini della Sardegna, così come nell’Italia centrale.


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