L’aumento delle temperature sforerà gli 1,5 gradi nel prossimo decennio

Alcuni ricercatori hanno dimostrato, con l’intelligenza artificiale, che non riusciremo a rispettare l’Accordo di Parigi. Anzi, è probabile che il riscaldamento supererà i due gradi.

  • Uno studio di due università americane rivela che il riscaldamento globale è destinato a superare gli 1,5 gradi centigradi nel prossimo decennio ed è sulla buona strada per superare anche i due gradi.
  • La ricerca è stata effettuata con l’uso dell’intelligenza artificiale
Incendi in Europa, aumento delle temperature
Con il riscaldamento globale, aumenta la frequenza degli incendi. Foto di Michael Held/Unsplash

L’Accordo di Parigi del 2015 ha fissato l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. Secondo l’IPCC, la curva delle emissioni dovrà calare del 43 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010, per avere qualche possibilità di centrare l’obiettivo.

La vetta, però, non è vicina e forse non riusciremo neppure a raggiungerla: l’ultima conferma arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford e dell’Università del Colorado, secondo cui quel famoso grado e mezzo verrà superato nel prossimo decennio. Lo studio, effettuato grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, mostra anche che la Terra è sulla buona strada per superare i 2 °C di riscaldamento, con una probabilità del 50 per cento che ciò avvenga entro la metà del secolo e del 70 entro il 2065, anche con un rapido calo delle emissioni.

Mezzo grado che può fare la differenza

“Ci sono prove evidenti dell’impatto che l’aumento di un grado, già verificatosi, ha avuto sugli ecosistemi”, spiega Noah Diffenbaugh, climatologo della Stanford. La nuova ricerca, pubblicata il 30 gennaio sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, “dimostra che continueremo a sperimentare mutamenti climatici che porteranno a conseguenze ancora peggiori”.

Anche se non sembra esserci una grande differenza fra 2 gradi e 1,5, in realtà basterebbe una frazione di grado per decuplicare il numero di estati senza ghiaccio per l’Artico, secondo l’IPCC. Un aumento di due gradi raddoppierebbe anche la perdita di habitat per le piante e la triplicherebbe per gli insetti. Inoltre, porterebbe ad un incremento ancora più drastico degli eventi meteorologici estremi, con gravi ripercussioni sociali ed economiche.

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Servono politiche di adattamento e mitigazione

Gli scienziati sperano che le loro scoperte, anziché scoraggiare governi e cittadini, contribuiscano all’adozione di politiche di mitigazione ancora più sfidanti. Sottolineano, infine, la necessità di adottare al più presto anche delle strategie di adattamento: “Non ci siamo adattati al riscaldamento globale cui abbiamo assistito finora, e certamente non siamo pronti ad affrontare quello che ci aspetta”.


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