Rinascimento Urbano: se gli edifici preesistenti sono una risorsa

Citta 16042015Considerare il manufatto urbano, la preesistenza urbana come una risorsa con cui confrontarsi e non come un ingombro da eliminare. Scardinare una logica legata alla triade demolizione, progetto e ricostruzione. Sfruttare gli edifici su cui andare a operare come perno di un’attività inventiva in grado di far dialogare in maniera proficua vecchio e nuovo.

Sono questi gli ambiti tematici in cui ci si muove quando si parla di “Rinascimento Urbano”, un atteggiamento che si pone nei confronti del tessuto urbano confrontandosi in modo dialettico e sinergico con gli edifici esistenti in un equilibrio dinamico tra innovazione, nuova costruzione e preesistenza.

L’argomento è stato affrontato nel corso dell’incontro organizzato da Italcementi nell’ambito dell’edizione 2015 del Fuori Salone, evento dedicato al design che si svolge a Milano in concomitanza con il Solone del Mobile. Tra gli ospiti dell’incontro l’architetto libanese Bernard Khoury, Michele Rossi dello studio PARK ASSOCIATI e Francesco Fresa dello studio  PIUARCH.

Di seguito le interviste video in cui gli architetti declinano il concetto di “Rinascimento Urbano”, legato a doppio filo al tema della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, un ambito ormai diventato, rispetto al passato, un presupposto imprescindibile nella realizzazione di qualsiasi edificio.

 

In particolare Khoury ha spiegato che la complessità legata ad interventi su edifici preesistenti non sia un problema, ma anzi un’occasione di confronto proficuo sottolineando come il recupero di un edificio comporti, anche se nel rispetto delle strutture preesistenti, un elemento di novità.

 

 

Rossi si è, invece, soffermato sull’equilibrio che bisogna mantenere nel momento in cui si va ad operare su un edificio preesistente e sul fatto che l’attenzione all’ecosostenibilità sia attualmente un “aspetto intrinseco alla progettazione”.

 

 

Fresa, infine, ha evidenziato come il termine ecosostenibilità non debba essere ingabbiato nei limiti degli aspetti ecologici, ma debba chiamare in causa una più generica concezione di ambiente dove natura e contesto urbano si relazionano in maniera armoniosa.

 

 

 


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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.