Tra il 2021 e il 2025, il Medio Oriente dovrebbe registrare le più alte aggiunte di capacità di separazione del condensato nella raffinazione a livello globale, contribuendo così, entro il 2025, a più della metà degli aumenti totali di capacità.
Questo è ciò che sostiene Global Data, che nel suo rapporto “Global refinery condensate splitter units outlook to 2025”, rivela che il Medio Oriente è probabile che assista alle aggiunte totali di capacità degli splitter di condensato pari a 486 mila barili al giorno (mbd) entro il 2025, principalmente in seguito alla costruzione di nuove raffinerie.
Teja Pappoppula, analista petrolio e gas di Global Data, commenta: “L’Iran è l’unico a contribuire alle aggiunte di capacità degli splitter di condensato del Medio Oriente, in quanto continua a lavorare il condensato di gas prodotto dal gigantesco campo South Pars. Tra i nuovi progetti di costruzione di raffinerie nel Paese, la raffineria Siraf prevista in Iran dovrebbe aggiungere una capacità di 360 mbd nel 2025. La raffineria lavorerà il condensato di gas principalmente per produrre benzina e materie prime petrolchimiche”.
Global Data identifica l’Africa come secondo maggior contribuente, con circa il 27% delle aggiunte totali entro il 2025. A questo proposito, Forcados e Ohaji sono due raffinerie presenti in Nigeria, ciascuna con una capacità di 100 mbd, che dovrebbero diventare operative nel 2023.
Sempre a livello globale, è l’Asia a collocarsi al terzo posto, contribuendo a circa il 7% delle aggiunte di capacità globale di unità di separazione del condensato durante il periodo di analisi. La Malesia rappresenta il totale delle capacità addizionali nella regione, con 150 mbd che dovrebbero essere immessi entro il 2025 dal nuovo progetto Pengerang II.
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