Porti e corridoi energetici al centro delle opportunità per la strategia energetica Europea

Scenari del sesto MED & Italian Energy Report

L’Europa consuma un terzo di quanto consuma la Cina con un pil leggermente inferiore. Questo la rende l’economia più efficiente a livello energetico. Un dato che contrasta alla autonomia energetica scarsa del vecchio continente. Qui infatti a primeggiare e l’America seconda la Cina con il 20% di import energetico. L’Europa ha una media del 58,3%. media a cui l’Italia è sopra con un 74,8%.

Import export energia Europa vs mondo. fonte “The energy transition in the Mediterranean between sustainability and security: a dynamic think-tanking approach”
Import export energia Europa vs mondo. fonte “The energy transition in the Mediterranean between sustainability and security: a dynamic think-tanking approach”

E’ questo lo scenario che emerge dal sesto MED & Italian  Energy Report, lavoro di ricerca intitolato quest’anno “The energy transition in the Mediterranean between sustainability and security: a dynamic think-tanking approach”, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e frutto della sinergia scientifica tra SRM, Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo e l’ESL@energycenter Lab del Politecnico di Torino, e della collaborazione con la Fondazione Matching Energies.

Il report illustrato oggi 28 gennaio alla stampa in occasione della presentazione al Parlamento Europeo tocca diversi aspetti dell’approvvigionamento energetico e dello scenario delle fonti, con un ampio sguardo al tema dei proti navali come hub energetici e di innovazione.

L’autonomia al centro della strategia USA

Uno dei motivi che porta gli USA a uscire dai trattato di Parigi secondo Massimo Deandreis, direttore generale SRM risiede proprio in questi dati. Difatti per quanto gli USA siano autonomi sul profilo energetico, non lo sono nei raw material, strategici per la transizione green e che invece sono in mano ai cinesi.

“Quindi il passaggio alle rinnovabili significa passare da totale indipendenza a parziale indipendenza sulle materie prime. Un caso diverso dall’Europa che è comunque dipendente da olio e gas” ed ha quindi più necessità di “differenziare l’approvvigionamento energetico”.

leggi anche: Parlamento europeo, nuove norme su materie prime critiche e mercato dell’energia

I colli di bottiglie energetici dei trasporti

I colli di bottiglia cosiddetti per il trasporto di merci e soprattutto di energia hanno avuto un decorso difficile a causa dello stato della guerra in medio oriente ma potenzialmente possono diventare degli snodi sempre più strategici e in crescita soprattutto se la situazione geopolitica si andrà a normalizzare.

In questo scenario un luogo da attenzionare sono i porti marittimi sia come hub energetici che di conversione verso la transizione. Un tema che i rappresentanti del report sottolineeranno molto anche all’attenzione della UE.

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I porti sono delle infrastrutture strategiche già sull’energia fossile ma vanno attenzionati dalla UE anche sotto il profilo delle energie verdi. Su 173 porti della regione europee Mediterraneo emerge come il 90% abbia intenzione di fare investimenti su infrastrutture e sostenibilità.

Un ruolo che vede i porti centrali anche nell’approvvigionamento di risorse energetiche fossile alternative come GNL, Ammoniaca e Metanolo che hanno svolto un ruolo cruciale nella crisi energetica Russia Ucraina dimostrando il loro ruolo strategico.

Il ruolo dell’Italia

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Stando all’analisi il 52,6% del portafoglio ordini navale nei cantieri sarà in grado di utilizzare carburanti o propulsioni alternative. Emerge anche come per i porti italiani il segmento energy vale il 35% del totale movimentato.

corridoi energetici
fonte “The energy transition in the Mediterranean between sustainability and security: a dynamic think-tanking approach”

In questo scenario l’Italia grazie alla sua strategica posizione nel mediterraneo può tornare ad aspirare a svolgere un ruolo come hub energetico e in questo i progetti come il SouthH2Corridor per portare idrogeno verde dall’Africa al centro Europa e la connessione energetica ELBED tar Tunisia e Italia potranno dare un supporto fondamentale stando all’analisi.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.