Il 34% delle imprese meridionali ha realizzato investimenti nel triennio 2018-2020, in linea con la media nazionale (36%). Nel Mezzogiorno la quota di imprese investitrici è particolarmente elevata nella moda (57%) e nell’elettronica (60%). Lo affermano i dati dell’Osservatorio ripresa e resilienza nel Mezzogiorno: sfide e opportunità per le imprese manifatturiere, elaborato da Studi e ricerche per il Mezzogiorno (Srm). Nella prima edizione dell’analisi il tema degli investimenti è trattato in diretto collegamento con il Pnrr insieme a quello della bioeconomia.
Obiettivo dell’indagine è quella di cogliere i segnali del cambiamento nel sistema produttivo meridionale verso un modello di sviluppo coerente con i nuovi indirizzi internazionali di politica economica.
Investimenti: dal Pnrr nuove opportunità
Il 48,7% delle imprese ha realizzato investimenti sostenibili e innovativi, il 3% in più della media italiana. La quota di investimenti innovativi è maggiore in Campania (49,1%) e in Puglia (51,8%) e superiore al dato medio dell’area meridionale.
Si investe soprattutto su digitale, sostenibilità ambientale e ricerca. Con riferimento al digitale, il 62% (contro il 55% a livello nazionale) aumenterà la destinazione di risorse per beni strumentali innovativi e in digitalizzazione dei processi di fornitura. Dati in linea con il primo item anche per quanto riguarda la sostenibilità ambientale (62% contro 51%). Tra i fattori che favoriscono gli investimenti in questo settore, le imprese segnalano il miglioramento delle performance aziendali. A seguire, la disponibilità di incentivi fiscali. Sulla ricerca, spiccano le realtà del Mezzogiorno: il 56% aumenterà gli investimenti rispetto al 49% della media italiana. In particolare, ad attrarre sono il web marketing e gli strumenti di vendita online.
Sempre guardando alle regioni più performanti, per il periodo 2021-2023 la quota di imprese che prevede un aumento degli investimenti innovativi è pari al 64% sia per la Campania che per la Puglia, a fronte di una media al Mezzogiorno del 62%.
Bioeconomia: nel Mezzogiorno si investe di più
Il 43% delle imprese del Mezzogiorno realizza prodotti nell’ambito della filiera della bioeconomia contro il 30% della media in Italia. Secondo le previsioni al 2023, illustrate nel report e collegate ai progetti del Pnrr, si stima una crescita delle produzioni biologiche del 4,7% nelle regioni meridionali e del 3,5% a livello nazionale. Il 40% prevede inoltre un incremento delle produzioni bio (31% è la media italiana).
Quanto ai fattori che possono favorire o ostacolare le produzioni bio, le imprese indicano tra i più favorevoli l’appartenenza a un distretto e le dimensioni della domanda-mercato di sbocco.
Mercati e previsioni
La percentuale di imprese meridionali che ha come riferimento pressoché esclusivo il mercato nazionale raggiunge il 53% del totale. In Italia, le realtà imprenditoriali con basse quote di vendita all’estero sono inferiori al 50%. Nelle previsioni delle società intervistate si prevede una crescita del 33% sul mercato interno da parte di quelle meridionali (26% è la media italiana) e del 25% su quelli europei (20%).
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