Petrolio e gas: prospettive per il 2025 secondo Morningstar DBRS

Prezzi stabili per il petrolio e nuove pressioni sui mercati del gas naturale
Secondo il report “Oil and Gas 2025 Outlook” di Morningstar DBRS, il mercato globale dell’energia continuerà a essere influenzato da dinamiche geopolitiche, cambiamenti climatici e nuovi sviluppi economici. Il prezzo del petrolio West Texas Intermediate (WTI) è previsto stabile a 65 dollari al barile per il 2025, con una riduzione a 60 dollari per il 2026 e il 2027. Parallelamente, il Brent si manterrà a 68 dollari nel 2025, scendendo a 63 dollari negli anni successivi. Tuttavia, la volatilità rimane alta a causa di tensioni geopolitiche, come i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, e delle nuove sanzioni statunitensi contro il settore energetico russo.

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il report prevede che il taglio volontario della produzione da parte di OPEC+ (circa 2,2 milioni di barili al giorno) sosterrà i prezzi a breve termine, ma l’aumento della produzione in Stati Uniti, Canada e Brasile limiterà significativi rialzi futuri. I tagli saranno gradualmente eliminati tra aprile 2025 e settembre 2026. Intanto, la domanda globale di petrolio potrebbe beneficiare di una crescita economica moderata in Cina e India, nonostante le incertezze sul commercio globale e le politiche tariffarie della nuova amministrazione statunitense che si insidierà a breve.

Prezzi del gas naturale in rialzo grazie a un’ondata di freddo e all’espansione delle esportazioni LNG

Per quanto riguarda il gas naturale, Morningstar DBRS ha alzato le previsioni di prezzo per il 2025 da 3,25 a 3,50 dollari per mille piedi cubi (/mcf) sul mercato NYMEX (New York Mercantile Exchange), riflettendo un inizio anno caratterizzato da un’ondata di freddo che ha aumentato la domanda per il riscaldamento e l’elettricità negli Stati Uniti. Le scorte di gas, pur sopra la media quinquennale, sono state ridotte da un consumo maggiore, sostenuto anche dall’espansione delle esportazioni di gas naturale liquefatto (LNG). L’apertura dell’impianto Plaquemines LNG in Louisiana e l’espansione del terminal Corpus Christi sono fattori chiave per l’aumento delle esportazioni verso l’Europa e l’Asia. L’Europa, dopo aver chiuso il transito di gas russo attraverso l’Ucraina a fine 2024, potrebbe affrontare una maggiore competizione per le forniture LNG. Sebbene le scorte europee siano adeguate per l’inverno 2025, una stagione prolungata di freddo potrebbe svuotare i depositi e incrementare la domanda per le importazioni in estate. Non solo, anche la crescente richiesta di gas per alimentare centrali elettriche legate alle applicazioni di intelligenza artificiale negli Stati Uniti sta spingendo al rialzo i consumi domestici.

Implicazioni geopolitiche per il settore e previsioni macroeconomiche

Attacchi dei ribelli Houthi a navi commerciali nel Mar Rosso hanno aumentato i costi di trasporto e i tempi di consegna verso l’Europa. Nonostante una tregua tra Israele e Hezbollah abbia temporaneamente ridotto i rischi nel Medio Oriente, il mercato rimane vulnerabile a possibili escalation. Sul fronte macroeconomico, politiche monetarie divergenti influenzeranno la domanda di energia.

La Cina ha annunciato misure per mantenere la crescita economica intorno al 5%, mentre negli Stati Uniti l’incertezza sulle politiche commerciali potrebbe frenare l’espansione economica. L’Europa e altre economie avanzate prevedono ulteriori tagli dei tassi d’interesse per stimolare l’attività economica, sostenendo indirettamente la domanda di petrolio.


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