Prima di essere approvati nell’Unione europea, i pesticidi devono superare un test di valutazione del rischio. In casi eccezionali, tuttavia, gli Stati membri possono concedere delle autorizzazioni d’emergenza per bypassare la procedura.
Spesso però queste autorizzazioni vengono concesse per periodi più lunghi dei 120 giorni prescritti dalla normativa UE, e rinnovate in modo ricorrente. È quanto dimostra una ricerca coordinata da Simone Tosi, professore dell’Università di Torino e coordinatore del BeeLab, laboratorio specializzato nel monitoraggio degli insetti impollinatori.
Le implicazioni per gli esseri umani, gli altri animali e l’ambiente
Lo studio, pubblicato a luglio sulla rivista Science of The Total Environment, svela inoltre che il 21 per cento delle autorizzazioni emergenziali concesse fra il 2017 e il 2021 ha permesso l’uso di pesticidi altamente tossici e particolarmente pericolosi per gli ecosistemi, le api e la salute umana.
“Il nostro studio dimostra che l’ampio uso delle autorizzazioni d’emergenza nel tempo e nello spazio porta alla contaminazione ambientale da parte di numerose sostanze attive non approvate e altamente tossiche”, ha spiegato Simone Tosi. “Viviamo in uno stato di stabile emergenza agricola che agisce in deroga al Regolamento europeo, con profonde implicazioni per gli esseri umani, gli altri animali e l’ambiente”.
“La nostra ricerca intende facilitare l’implementazione di strategie di controllo sostenibili perché il nostro ambiente diventi più sano e sicuro; infatti, abbiamo descritto le emergenze agricole più frequenti e quindi le ricerche da prioritizzare”, ha aggiunto Luca Carisio, ricercatore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e primo autore dello studio.
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Perché la valutazione del rischio è importante, nel caso dei pesticidi
Un’altra pubblicazione a cura del BeeLab aveva dimostrato nel 2022 la tossicità dei pesticidi per le api, minacciate anche dai cambiamenti climatici, dalla perdita di habitat e dalla diffusione di specie aliene invasive. L’Istituto superiore di sanità specifica che “non è possibile generalizzare parlando dei possibili effetti sulla salute dovuti ai pesticidi, perché sono diversi a seconda del tipo di prodotto utilizzato”.
Tuttavia, “nell’uomo, l’esposizione a livelli tossici di alcuni insetticidi può causare effetti al sistema nervoso centrale, l’impiego di altri determinare effetti sul fegato, altri ancora sulla fertilità”. I più sicuri sono quelli “selettivi (tossici solo per gli organismi bersaglio e non per altre specie) che, svolta la loro azione, non rimangono a lungo nell’ambiente”. È anche per questo che il test di valutazione del rischio prescritto dall’UE è così importante.
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