La Commissione europea ha pubblicato la sua relazione annuale sul settore della pesca, in particolare sullo stato di avanzamento della gestione degli stock ittici nell’UE nel 2018. L’edizione di quest’anno è intitolata “Verso una pesca più sostenibile nell’UE: situazione attuale e orientamenti per il 2021” e “ribadisce il forte impegno della Commissione a promuovere attività di pesca sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, mostrando i progressi dell’UE nel raggiungimento di tali obiettivi”.
Pesca, i dati della Commissione europea
Passando ai dati, le attività di pesca hanno registrato nel 2018 un utile netto di circa 1,4 miliardi di euro e un margine di profitto netto medio del 18%. Anche gli stipendi dei pescatori hanno continuato ad aumentare.
Previsioni per il 2020 e impatto del Covid
Si prevede che simili risultati economici saranno confermati per il 2019. Le proiezioni per il 2020 rimangono invece altamente incerte a causa dell’impatto della crisi del coronavirus.
Pesca sostenibile e resilienza
“I primi mesi di quest’anno sono stati estremamente impegnativi per il settore della pesca, ma li abbiamo supportati in tutta l’UE”, sottolinea in nota il commissario Virginijus Sinkevičius, responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca. “La pesca sostenibile, erogata attraverso la politica comune della pesca, è necessaria per aumentare la resilienza e realizzare il Green deal europeo”.
Risultati positivi
“La gestione della pesca nell’UE – aggiunge – ci ha portato buone notizie: ora abbiamo il 50% in più di pesce nei mari del nord est Atlantico rispetto al 2003. Le cifre mostrano anche che i grandi segmenti di flotta sono diventati molto redditizi negli ultimi anni e comportano un aumento degli stipendi”
Le sfide
Nel secondo anno della sua piena applicazione, l’attuazione dell’obbligo di sbarco rimane fonte di preoccupazione. Si tratta in particolare del divieto, previsto dal regolamento UE 1380/2013, di rigettare in mare pesci morti. Una pratica abbastanza consueta nelle attività di pesca professionale. “Dobbiamo intensificare i nostri sforzi per eliminare i rigetti. Conto su tutti per raggiungere questo risultato: Stati membri, industria e parti interessate”, conclude Sinkevičius.
La consultazione sulla pesca sostenibile
Gli stati membri, i consigli consultivi, il settore della pesca, le organizzazioni non governative e i cittadini interessati sono infine invitati a prendere parte a una consultazione pubblica sulla politica comune sulla pesca.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.