Si prevede che, quest’anno, la domanda di elettricità negli Stati Uniti sarà inferiore del 2 per cento rispetto all’anno scorso. In Giappone calerà del 3 per cento, così come nell’Unione europea, dove toccherà il picco più basso degli ultimi vent’anni, soprattutto grazie alla costante riduzione dei consumi da parte delle aziende energivore. A rivelarlo è l’aggiornamento di luglio dell’Electricity Market Report 2023, pubblicato dall’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) nel mese di febbraio.
I consumi di Cina e India restano elevati
Alla luce dei dati sopra riportati, gli analisti dell’IEA si aspettano, per il 2023, un aumento della domanda globale di elettricità pari a circa il 2 per cento, contro il 2,3 per cento del 2022. In previsione di una ripresa economica, tuttavia, ci si aspetta un incremento del 3,3 per cento nel 2024.
La crescita futura dipenderà principalmente dall’elettrificazione dei consumi, volta a ridurre le emissioni climalteranti; dalla maggiore diffusione dei condizionatori d’aria, e dalla rapida espansione delle economie emergenti. La domanda cinese, in particolare, aumenterà indicativamente del 5,2 per cento annuo nel prossimo biennio. Quella indiana crescerà del 6,5 per cento.
Aumentano le rinnovabili, diminuiscono le emissioni
L’IEA è fiduciosa che l’energia prodotta da fonti rinnovabili riuscirà a far fronte all’aumento della domanda globale. Entro il 2024, l’elettricità rinnovabile supererà un terzo del totale. Addirittura, se le condizioni meteorologiche saranno favorevoli, la quota potrà superare quella del carbone. Si ridimensionerà drasticamente anche il contributo del petrolio. E le emissioni prodotte da Cina e India saranno ampiamente compensate da Paesi più virtuosi: l’UE contribuirà a una riduzione del 40 per cento tra il 2023 e il 2024.
L’appello dell’IEA
“Il fabbisogno mondiale di elettricità è destinato a crescere fortemente negli anni a venire. L’aumento globale della domanda fino al 2024 dovrebbe ammontare a circa tre volte l’attuale consumo di elettricità della Germania”, ha dichiarato Keisuke Sadamori, direttore mercati e sicurezza energetica dell’IEA.
“E siamo entusiasti di vedere le energie rinnovabili rappresentare una quota crescente della generazione di elettricità, con conseguente calo dell’uso di combustibili fossili per la produzione di energia. Ora è il momento per i decisori politici e il settore privato di sfruttare questo slancio per garantire che le emissioni del settore subiscano un declino duraturo”.
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La scarsa flessibilità del sistema
Sarà importante investire anche in soluzioni per aumentare la flessibilità del sistema elettrico. Il numero di ore in cui i prezzi dell’elettricità sono scesi sotto lo zero, infatti, è raddoppiato in Paesi come Germania e Paesi Bassi nella prima metà del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022: ciò segnala una forte produzione di energia rinnovabile in periodi di domanda significativamente ridotta.
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