Negazionismo climatico: gli attivisti virtuali sono una soluzione?

Lo studio sugli influencer virtuali per il clima

Incoraggiare le persone a modificare il proprio comportamento adottando soluzioni a basso impatto ambientale è una grande sfida dei nostri tempi, soprattutto perché lo scetticismo nei confronti del cambiamento climatico è ancora prevalente.

La rivista The Conversation ha pubblicato un articolo di Maximilian Gerrath, professore dell’Università di Leeds, che propone una soluzione molto particolare al problema.

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Attivismo climatico

Chi sono gli influencer virtuali

Sembrano persone vere, ma non lo sono. Sono creati utilizzando immagini generate al computer, spesso con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Rispetto alle loro controparti umane, gli influencer virtuali non hanno una vita privata, e quindi hanno meno probabilità di essere coinvolti in scandali. Inoltre, a causa della mancanza di libero arbitrio, i loro contenuti possono essere più facilmente adattati alle esigenze degli inserzionisti, ad esempio, governi o enti di beneficenza che promuovono obiettivi climatici.

Per questi motivi, secondo Gerrath, questi personaggi possono diventare ambasciatori efficaci delle cause legate al clima, anche se con alcuni avvertimenti.

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L’influencer virtuale vegana Vida.Kit

Psicologia dei social

Una ricerca, condotta dal professore insieme a un team dell’Università di Sheffield, ha suggerito che gli utenti social accolgono con favore l’idea che gli influencer virtuali si uniscano alla lotta per la giustizia climatica, promuovendo azioni a favore dell’ambiente.

I risultati dello studio hanno indicato che l’efficacia degli attivisti climatici virtuali nel promuovere uno stile di vita eco-friendly aumenta quando viene utilizzato un linguaggio più caldo ed empatico nei loro contenuti social. Al contrario, uno stile di comunicazione strettamente scientifico risulta spesso meno efficiente. Ciò avviene perché le persone tendono a percepirsi più connessi all’influencer virtuale quando si punta sulla parte emotiva. Di conseguenza, anche utenti “sospettosi”, che tendono a fidarsi poco di esperti e scienziati, hanno mostrato una maggiore disponibilità a impegnarsi per la salvaguardia dell’ambiente fruendo dei contenuti degli attivisti virtuali.

 

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Gli infuencer virtuali più famosi

Al primo posto c’è Miquela Sousa. Con 2,5 milioni di follower si Instagram è conosciuta per le sue collaborazioni con marchi di moda di alto profilo, come Prada e Calvin Klein. Ma, oltre che modella, Sousa è soprattutto un’attivista per il clima.

I ricercatori hanno scoperto che la fiducia nei messaggi pro-ambientali degli influencer virtuali aumenta se sembrano più simili a quelli umani. È appunto il caso di Sousa. Secondo gli scienziati, inoltre, tali figure sono ancora più efficaci nel trasmettere i messaggi climatici quando appartengono alla stessa etnia del pubblico. La somiglianza etnica, infatti, risulta particolarmente efficace se il comportamento pro-ambiente è relativamente a basso costo, ad esempio fare la raccolta differenziata. Tuttavia, se l’azione per il clima è più complessa, come l’acquisto di compensazioni di carbonio, gli influencer virtuali di etnia diversa sembrano essere percepiti come più affidabili.

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L’influencer e attivista ambientale virtuale Miquela Sousa

Segue Noonoouri, influencer da 454mila follower su Instagram. È una musicista virtuale nota per il suo stile di vita vegano e la passione per la moda sostenibile. Un altro caso ancora è quello di Bee_nfluencer, un’influencer virtuale creato da un’agenzia governativa francese per sensibilizzare sulla salvaguardia delle api. Anche l’Università di Sheffield si è impegnata nella creazione di un’attivista virtuale: si tratta di Vida.Kit, il cui profilo è dedicato all’educazione ambientale di bambini e adolescenti.

 

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Criticità e potenzialità

Nonostante il recente aumento di popolarità di queste figure, alcuni utenti potrebbero ritenere non autentici gli influencer virtuali, soprattutto quando si parla di questioni socio-politiche come aspetto fisico, stili di vita, violenza sessuale o cambiamento climatico.

Spesso, inoltre, non è chiaro se questi post siano generati dall’intelligenza artificiale, da un’agenzia pubblicitaria o da un think tank politico. Questa mancanza di trasparenza può ridurre la fiducia nelle affermazioni degli influencer virtuali.

Sebbene l’utilizzo di influencer virtuali anziché umani offra molti vantaggi agli inserzionisti, è essenziale saperli impiegare in modo efficace. Le potenzialità ci sono: possono essere uno strumento innovativo per incoraggiare un nuovo pubblico a lottare per la protezione del nostro ambiente. Il pubblico più giovane e disimpegnato sembra essere il target più adatto per questo tipo di campagne pro-ambientali.

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