È stato pubblicato a fine aprile il Summer Outlook 2024 della Med-TSO, l’associazione che riunisce i gestori delle reti elettriche del Mediterraneo. Si tratta di una pubblicazione utile al raggiungimento degli obiettivi del progetto TEASIMED 2, come ha spiegato la presidente, Sabah Mashaly, in un webinar che si è svolto il 20 maggio. L’iniziativa, della durata di tre anni (gennaio 2023 – dicembre 2025), mira alla realizzazione di un sistema elettrico integrato nell’area mediterranea.
Su cosa si basa il Summer Outlook 2024
Le analisi del Summer Outlook 2024 guardano al periodo compreso fra il 27 maggio e il 6 ottobre e indagano l’adeguatezza dei sistemi elettrici di sei Paesi: Marocco, Tunisia, Libia, Egitto, Giordania e Libano. La capacità totale dei Paesi analizzati è pari a circa 100 GW, con eolico e solare in Giordania, Libano e Marocco e idroelettrico in Egitto, Marocco e Libano.
Cosa si intende per adeguatezza di un sistema elettrico
“Un sistema elettrico è adeguato quando la capacità di produzione e stoccaggio è in grado di soddisfare la domanda anche in condizioni eccezionali, come le ondate di calore”, ha spiegato il project manager Simone Biondi. “Per fare queste previsioni, ci siamo basati sull’uso di modelli economici e climatici e di una serie di indicatori”, fra cui la cosiddetta “previsione di inadempimento” (Loss of Load Expectation – LOLE).
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Quali sono i Paesi a rischio
Nello scenario migliore, “si prevede un elevato rischio di inadeguatezza in Tunisia e Libano e un rischio medio in Marocco”, ha spiegato il consulente Ahmed El Shami. Tuttavia, lo studio evidenzia come le interconnessioni e gli scambi energetici con i Paesi vicini siano in grado di ridurre il rischio quasi a zero in Tunisia e Marocco.
Qual è lo scenario peggiore
Nello scenario peggiore, ovvero un’estate caratterizzata da molteplici eventi estremi, capaci di minare la resilienza delle reti, si prevede un elevato rischio di inadeguatezza in Tunisia, Libano e Marocco, e un rischio medio in Giordania. L’interconnessione delle reti ha il potere di ridurre il rischio in ognuna delle nazioni menzionate, a eccezione del Libano, che risulta di conseguenza il Paese da monitorare più attentamente.
Per quanto riguarda la Libia, è importante che i lavori di manutenzione previsti vengano portati a termine per tempo. Non si prevedono rischi particolari per gli abitanti dell’Egitto, nonostante i loro consumi energetici elevati.
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