Il 95% delle multinazionali, influenzate anche dalle logiche Esg, ha obiettivi di sostenibilità dichiarati ma lo stesso non può dirsi per le Pmi di cui ben il 45% non ha ancora dichiarato tali obiettivi, anche se in generale si registrano investimenti crescenti per imballaggi, unità di carico e nel campo dell’intra-logistica.
Lo rileva un’analisi realizzata dal Green transition hub di Liuc – università Cattaneo presentata il 6 ottobre alla seconda edizione di Green logistics expo, il Salone della logistica sostenibile organizzato da Senaf nell’ambito di Padova Exhibitions.
Sostenibilità nel comparto logistico
I risultati dell’indagine, condotta su un campione di oltre 500 direttori logistici e della supply chain in Italia, hanno consentito di studiare il livello di adozione e diffusione delle attuali soluzioni tecnologico-organizzative in tema di sostenibilità delle aziende italiane del settore.
Tra le best practice adottate in queste aree, al fine di ridurre i consumi di energia, ci sono le certificazioni ambientali per i magazzini, impianti di biogas e adozione di illuminazione Led. Rispetto a trasporti e distribuzione, l’impegno si sposta su soluzioni volte a ridurre le emissioni dei mezzi in uso adottando flotte elettriche o soluzioni gestionali per ottimizzare i percorsi.
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Multinazionali misurano le scelte green
In base allo studio di Green transition hub di Liuc – università Cattaneo, la sostenibilità ambientale è un aspetto imprescindibile per lo sviluppo delle imprese e ancor di più nel settore della logistica, dove l’adozione di scelte green risultano essere ancora più strategiche e competitive.
Dalle rilevazioni è emerso che chi ha obiettivi dichiarati di sostenibilità di conseguenza misura di più le relative prestazioni e in particolare sono le multinazionali (63%) e i servizi logistici e di trasporto (57%) a misurarle maggiormente.
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