Alla Banca europea per l’idrogeno spetta un compito delicato e sfidante: sovvenzionare e valorizzare questa risorsa energetica per accelerarne lo sviluppo di capacità. E’ quanto emerge da un’analisi svolta dal Centres for European Policy Network (CEP) a firma del Dr. André Wolf, capo divisione tecnologia, infrastrutture e sviluppo industriale. Lo studio si basa sui piani dell’UE utilizzando per la prima volta simulazioni realizzate con dei dati concreti.
Si tratta di uno strumento di finanziamento che porta con sé anche alcuni rischi dati dall’essere organizzato in premi sulla base di un meccanismo d’asta.
Il suo primo strumento è la messa all’asta dei pagamenti di sovvenzioni ai produttori
di idrogeno rinnovabile sotto forma di premi fissi per kg. La prima asta sarà il prossimo 23 novembre. “Tali premi messi all’asta hanno la possibilità di compensare l’incertezza legata al coordinamento in modo basato sul mercato” si legge sul report “Evitano di cancellare i segnali di prezzo e di domanda legati al mercato”.
I rischi di distorsione del mercato dell’idrogeno
Secondo il Centres for European Policy Network per quanto “il sistema premium può essere effettivamente efficace” in quanto “crea un incentivo ad accelerare gli investimenti“, potrebbe causare distorsioni dovute al pay as bid.
Leggi anche: Idrogeno verde serve “una visione strategica” D’Angelo
Il rischio è che si dia “una sovvenzione eccessiva di produttori efficienti di idrogeno su larga scala e/o la promozione dell’elettrolisi nelle regioni con scarso accesso alle energie rinnovabili“.
Pay-as-bid , i produttori (comprese le energie rinnovabili a basso costo) farebbero semplicemente un’offerta al prezzo che si aspettano che il mercato rilasci, non a zero o ai loro costi di generazione. Fonte: Commissione europea
Fatto che poterebbe la produzione di idrogeno verso i settori per cui sono disponibili alternative migliori per la decarbonizzazione.
Come evitare la distorsione del mercato dell’idrogeno
- Per evitare questo rischio la Banca Europea per l’idrogeno “dovrebbe mantenere un approccio olistico della catena di approvvigionamento” ma ridurre il livello massimo di sostegno “in modo significativo” e allentare le restrizioni alla partecipazione “per rafforzare la concorrenza“. In questo modo il CEP ritiene sarà possibile “consentire ai piccoli produttori di beneficiare” del sistema di sostegno.
- Vanno “riconsiderati” i criteri per il cumulo con altre forme di sostegno.
- Il sistema di supporto per la produzione di idrogeno può rappresentare solo una parte di una strategia politica più complessa e coerente che pone nell’UE la competitività a lungo termine al centro delle sue considerazioni.
Leggi anche: Come trasformare l’idrogeno in un pilastro della decarbonizzazione
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.