StoragebluNel settore energetico, che vede il crescente sviluppo delle fonti rinnovabili, sarà la capacità di declinare il tema della flessibilità nel modo adeguato a rivestire un ruolo chiave. Per concretizzare questi modelli distribuiti e decentralizzati sarà necessario puntare sempre di più sullo storage, vera e propria “pietra angolare” del comparto elettrico. A tracciare questa fotografia è un articolo pubblicato su sito della IEA (International energy agency) che sottolinea come entro l 2040 il comparto degli accumuli crescerà sempre più rapidamente.

Costi in diminuzione

Le installazioni di questi sistemi sono triplicate in meno di tre anni e vedono in un ruolo primario le batterie agli ioni litio. Questi dispositivi funzionano nel breve termine e attualmente rappresentano più dell’80% della capacità installata. Per applicazioni di maggiore durata vengono invece impiegati i sistemi allo zolfo-sodio o quelli a flusso, che stanno registrando un interesse crescente.

Abbinamento con eolico e FV

Tra le accoppiate a maggior potenziale, all’interno del comparto Fer, ci sono quella con il solare fotovoltaico e quella con gli impianti eolici. Applicazioni che si inseriscono in un’ottica di ampliamento dei servizi ausiliari alla rete.

La scelta dell’utility americana Aps

A cogliere le potenzialità del comparto sono anche le utility. E’ questo il caso dell’americana Aps-Arizona public service co. L’azienda ha annunciato di voler puntare sugli accumuli nei prossimi sei anni, arrivando a installare circa 850 MW. Si tratta di numeri importanti che sono pari alla quantità di installazioni realizzate negli Stati Uniti fino al 2018.

Un progetto promosso da un’utility

A sottolineare l’importanza del progetto Mike O’Boyle, direttore della politica dell’elettricità di Energy Innovation, un think tank per l’energia pulita che ha spiegato come si tratti di un “punto di svolta”  per il comparto storage proprio perché il soggetto promotore è un’utility.

Storage ad aria compressa

Lo storage è anche il fulcro del progetto della startup Hydrostor che sta lavorando alla realizzazione di un sistema di stoccaggio di energia ad aria compressa avanzata in Australia denominato A-Caes. La soluzione sfrutterà una miniera di zinco sotterranea fuori uso come contenitore per l’aria compressa.

Come funziona

L’accumulatore di energia ad aria compressa (Caes) utilizza l’elettricità in eccesso per comprimere l’aria. Una volta compressa, l’aria viene immagazzinata in un serbatoio o in una caverna sotterranea. Nel momento in cui è necessaria una quantità maggiore di  elettricità, l’aria compressa viene riscaldata azionando la turbina nel processo di espansione.


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