L’azione climatica parte dalla scienza e dall’analisi dei dati ambientali

La tavola rotonda organizzata da Geco con Canale Energia media partner sull'Azione climatica

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Il Next generation EU mette a disposizione 222 miliardi. Con questi numeri si apre la tavola rotonda on line: Azione climatica e transizione energetica: la sfida è già in corso”, con cui iniziano le sessioni dei lavori di Geco la prima a feria virtuale della sostenibilità, di cui Canale Energia è media partner, che si sta svolgendo dal 28 al 30 gennaio.

Di fatto si tratta solo “dell’ultima riga” di un piano più amplio spiega Antonio Rancati di Cetri, Tires. “Quello che è stato già stabilito a livello comunitario è molto di più. Se pensate che sono già stati messi a disposizione 11,5 mila miliardi solo nel 2020”. Per questo serve un Governo capace in grado di valorizzare questo investimento.

Un piano di investimenti che deve guardare non solo alle energie rinnovabili ma anche ai trasporti, alla mobilità, alla edilizia e soprattutto, sottolinea Rancati la “digitalizzazione! Peggio di noi ci sono la Polonia e la Grecia in Europa”. Un vettore centrale per far si che l’onda verde prenda davvero piede in Europa.

Una digitalizzazione che certamente è parte della soluzione ma di cui non bisogna sottovalutare l’impatto ambientale dei consumi energetici e della dispersione del calore. Serve quindi pensare e sviluppare tecnologie che siano smart ma che siano anche più attente al loro impatto ambientale, tema su cui le grandi major dei data center digitali si stanno attivando con il Patto per la neutralità climatica dei Data center siglato di recente.

In questo scenario green, le rinnovabili hanno un ruolo sempre più centrale e, vista la loro natura “non programmabile” e sta acquisendo un ruolo sempre più centrale anche lo studio della meteorologia.

Serve scienza e analisi dei dati ambientali per favorire la transizione energetica

L’azione climatica deve essere basata sulla scienza e sull’analisi dei dati ambientali. Tutte le iniziative europee sono molto importanti e all’avanguardia” come evidenzia Roberta Boscolo, World meteorological organization.

Aumentare la resilienza delle infrastrutture, stimare la domanda energetica e programmare i periodi di manutenzione e di distribuzione sono solo alcune delle attività rese possibili da una maggiore conoscenza della meteorologia e dal monitoraggio terrestre. “Usiamo modelli ad alta consultazione spaziale verticale e spaziale fino a 5 km con una visione di previsione che può essere aggiornata a poche ore come guardare da 15gg a un mese a previsioni stagionali. Lo facciamo guardando alla memoria dell’oceano che genera prevedibilità in scale più lunghe”. Si tratta di previsione non deterministiche, ma probabilistiche spiega la Boscolo, “ma sappiamo come prendere decisioni da previsioni probabilistiche” sono quelle usate nei mercati finanziari.

Il prossimo sviluppo è valutare come prevedere il potenziale eolico e solare sul territorio e l’integrazione dei dati con il clima a la domanda di generazione energetica. Sviluppi i cui usi saranno applicabili alla città come alla generazione energetica, ma anche a settori come l’agricoltura puntuale.

Per favorire questa crescita tecnologica è centrale la relazione tra la scienza e le aziende.

Come supportare le aziende e start up

Se guardiamo al pratico come devono agire le imprese? Un cambio di passo riguarda tutti i settori dal mondo accademico alla PA alle imprese, come sottolinea dalla sua esperienza Palmina Clemente, Camera di Commercio Milano, Monza Brianza, Lodi. Per questo la formazione continua è fondamentale. Azione su cui la Camera di Commercio Milano, Monza Brianza, Lodi svolge diverse attività ed ha anche sviluppato e messo disposizione delle linee guida disponibili per la consultazione anche ad imprese di altre regioni.

Altro ruolo lo giocano le start-up innovative, di cui nel corso di Geco c’è anche una premiazione dedicata a loro. “C’è un fermento pazzesco che va canalizzato sicuramento da un punto di vista pratico ma c’è davvero molto su cui lavorare”, sottolinea Rancati che anche nella giuria del premio innovazione di Geco. La difficoltà è la integrazione con la grande impresa e su questo bisogna agire in modo sistematico.

Il rapporto e il coinvolgimento con i cittadini

Nel complesso il tema della sostenibilità tocca sempre più persone aziende e cittadini. “Con l’osservatorio sugli stili di vita sostenibili” spiega Simone Molteni di Lifegatecerchiamo di capire cosa hanno capito le persone sulla sostenibilità e sula transizione energetica. È evidente che la consapevolezza delle persone sta crescendo anche perché gli effetti della non azione si cominciano a vedere anche a casa nostra. Nonostante per anni il cambiamento climatico sia stato spiegato, è stato spiegato male, mentre fenomeni più circoscritti come la plastica nei mari sono stati subito compresi e hanno subito dato un riscontro nella popolazione”.

“Dall’osservatorio è emerso come il 72% della popolazione è davvero interessato alla sostenibilità. Di cui il 38% sono appassionati mentre il restante è interessato. Mentre il tema della plastica nei mari interessa l’86% degli intervistati. Nel complesso il 26% degli intervistati è disponibile a spendere di più per prodotti più sostenibili”.

I temi sono diversi e i cittadini sono sempre più consapevoli. Un argomento in cui forse si intuisce di più l’innovazione della azione climatica e della sostenibilità è ad esempio il packaging come suggerisce Palmina Clemente. “Di temi caldi ne abbiamo un’infinità” spiega Molteni “Ma forse il tema meno capito è la biodiversità vegetale e animale a rischio, che si declina in varie parti del mondo”.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.