Le soluzioni mobili di accumulo di energia su piccola scala possono essere un supporto per i vincoli di rete. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata da smartEn – Smart Energy Europe e DNV, co-sponsorizzata da Eaton sulla ricarica bidirezionale dei veicoli elettrici in 11 paesi europei.
Il potenziale della ricarica verso la rete può essere strategico solo se si superano alcune barriere all’entrata prima tra tutte la necessità di allineare i requisiti tecnici complessi tra i diversi Paesi.
Serve di fatto una politica condivisa che renda i veicoli elettrici parte attiva della rete. Altrimenti si tratta di risorse inattive per il 90% del tempo. Dato che equivale al tempo in cui sono parcheggiati.
Inoltre secondo Michael Villa, Executive Director di smartEn,”La doppia tassazione dell’energia rimane uno dei maggiori ostacoli, così come l’incoerenza dell’accesso al mercato o l’assenza di prezzi dinamici: sono sfide simili a quelle che si trovano ad affrontare anche altre risorse di flessibilità della domanda”.
La doppia tassazione interessa alcuni paesi. Qui si tassa l’energia immagazzinata
in una batteria quando si caricano e di nuovo quando si scaricano a causa della complessità circostante della rete.
La doppia tassazione superata in Italia
L’Italia invece almeno sulla doppia tassazione per il V2G, Vehicle-to-Grid, è avanti ad altri in Europa in quanto l’ha eliminata. Manca però una politica chiara in materia di V2X e gli standard applicativi, sono attualmente in corso su progetti pilota relativamente importanti.
Altro vantaggio competitivo per il Paese è l’alta diffusione dei contatori intelligenti, che lo vede tra i primi in Europa insieme a Spagna, Norvegia e Svezia. Secondo il report, in termini di capacità, “le misure proattive portate avanti dall’Italia su questo fronte dimostrano un approccio lungimirante”.
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Secondo gli analisti altro fattore abilitante per l’Italia dell’auto elettrica è il basso costo della remunerazione per la produzione dagli impianti fotovoltaici su tetto (0,06 euro/kWh).
In questo modo diventa più interessante consumare internamente la maggior parte dell’energia generata, magari ricaricando il proprio veicolo elettrico.
Il ruolo dei mercati energetici locali per la ricarica bidirezionale dell’e-vehicle
I mercati di flessibilità locali rappresentano secondo gli esperti dello studio un ottimo caso d’uso per sperimentare i vantaggi del V2X. Qui la flessibilità dei veicoli elettrici per la rete può contribuire a ridurre drasticamente il costo di costruzione e il mantenimento della distribuzione rete. Solo tre degli undici paesi studiato hanno una flessibilità operativa commerciale di mercato. Difatto gli esperti ritengano serva uno studio maggiore per
stabilire questi mercati come luogo comune in tutta Europa.
Il mix energetico vs la domanda energetica al 2030 in Europa
Lo Studio suggerisce anche che gli operatori di rete e le autorità di regolamentazione si assicurino che i mercati futuri siano progettati in un modo per massimizzare il beneficio dei veicoli elettrici.
In questo scenario diventa anche importante valutare il ruolo di soste di ricarica nelle infrastrutture di tutti i tipi. “I proprietari degli edifici, in particolare se offrono parcheggi pensati per soste medio-lunghe, come accade ad esempio per uffici, palestre, aeroporti, stazioni ferroviarie, ospedali e hotel, dovrebbero già oggi prestare attenzione ai caricabatterie per i veicoli elettrici che scelgono di adottare, privilegiando i dispositivi che saranno anche in grado di immettere elettricità nella rete.” sottolinea Alessio Nava, MD & Country Sales Leader Italy di Eaton che conclude come: “Quando si lavora sulle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici è molto importante affidarsi alle giuste tecnologie, guardando ai possibili sviluppi di un mercato in continua evoluzione. Investire in caricabatterie V2X o V2X Ready sarà infatti cruciale per lo sviluppo di infrastrutture di ricarica pronte per il futuro, favorendo lo sviluppo di un sistema energetico sostenibile”.
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