Il 29 maggio la Norvegia ha lanciato il “Green transition package” del valore di 3,6 miliardi di corone norvegesi, vale a dire circa 3,4 miliardi di euro. Il governo vuole sostenere la transizione verde e usare questo fondo per accelerare l’uscita dei settori energetico e industriale dalla crisi Covid-19.
Riqualificazione immobiliare, storage, eolico offshore, economia circolare, trasporto marittimo a ridotto impatto ambientale e, soprattutto, idrogeno sono tutti i settori citati nel pacchetto. I fondi, pubblici e privati, saranno destinati soprattutto allo sviluppo nel breve e medio termine di tecnologie mature per garantire la competitività dell’industria nazionale. Al pari degli Stati membri, anche la Norvegia si concentrerà sulla creazione di una strategia per l’idrogeno, risorsa traversale in grado di favorire il raggiungimento dell’obiettivo di zero emissioni entro il 2050.
L’idrogeno nel “Green transition package”
“L’investimento della Norvegia nell’idrogeno e nelle altre tecnologie verdi è un buon inizio, ma bisogna fare di più”, ha commentato in una nota stampa Nils Røkke, chairman of the board of the European energy research alliance (Eera) ed executive vice president Sustainability a Sintef energy, organizzazione di ricerca internazionale.
Oltre ai progetti pilota e alle demo, per Røkke ci sarà un vero cambiamento quando i progetti saranno replicati su larga scala: “L’economia a idrogeno è cruciale per l’Europa e la Norvegia per raggiungere gli ambiziosi obiettivi su energia e clima. Dobbiamo avere il coraggio di investire e di scommettere sull’idrogeno ora”. Per garantire zero emissioni l’idrogeno deve essere prodotto da fonti rinnovabili o dal gas naturale con sistemi di cattura e sequestro del diossido di carbonio (Ccs), Rimarca Røkke. Può anche essere sfruttato per stoccare grandi quantità di energia per lunghi periodi. “L’idrogeno ha in serbo interessanti opportunità per la Norvegia”, ha concluso Røkke.
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