- Gli attacchi informatici e l’interruzione delle attività sono i principali timori delle aziende.
- Seguono però i cambiamenti macroeconomici e la new entry “crisi energetica”.
- È quanto riporta l’Allianz Risk Barometer 2023.
Per il secondo anno consecutivo, gli attacchi informatici e l’interruzione delle attività restano fra i principali timori delle aziende. Seguono però i cambiamenti macroeconomici, saliti dal decimo al terzo posto, e la new entry crisi energetica. È quanto riporta l’Allianz Risk Barometer 2023, dodicesimo sondaggio annuale sui principali rischi aziendali a livello mondiale, che incorpora il parere di 2.712 esperti di gestione del rischio in 94 Paesi e territori.
I cambiamenti climatici continuano a destare preoccupazione
L’allarmante situazione geopolitica spiega perché le catastrofi naturali e i cambiamenti climatici hanno totalizzato punteggi inferiori rispetto all’anno precedente. Nonostante questo, in un anno caratterizzato da eventi meteorologici estremi e perdite assicurate per oltre 100 miliardi di dollari, le minacce ambientali sono ancora tra le prime sette a livello globale. Un’altra new entry nella top ten è rappresentata dai rischi politici e dalla violenza.
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La crisi energetica è vista come una delle minacce più serie
La crisi energetica, che in Italia è addirittura terza in classifica, è il principale fattore di aumento del rischio nell’Allianz Risk Barometer di quest’anno. Alcuni settori, come quello chimico, dei fertilizzanti, del vetro e dell’alluminio, possono dipendere da una singola fonte di energia (come il gas russo, nel caso di molti Paesi europei) e sono quindi vulnerabili alle interruzioni della fornitura o agli aumenti dei prezzi. Se queste industrie di base sono in difficoltà, le ripercussioni possono farsi sentire più a valle nella catena del valore in altri settori. Secondo Allianz Trade, la crisi energetica rimarrà il più grande trauma per la redditività, in particolare per l’Europa.
Quali sono i timori delle imprese dell’energia
In Italia, considerando le imprese del settore dell’energia e delle utilities, i principali timori riguardano l’interruzione di attività (39%, in calo rispetto al 46% del 2022), la crisi energetica (36%, nuovo fattore di rischio per le imprese), seguita al terzo posto dalle catastrofi naturali (36%, in calo rispetto al 41% dello scorso anno).
Guardando invece alle imprese che operano specificatamente nel campo delle fonti rinnovabili, i principali timori riguardano l’interruzione delle attività (58%, in lieve calo rispetto al 60% del 2022), le catastrofi naturali (42%, in grande diminuzione rispetto al 65% dello scorso anno), seguite al terzo posto dalla crisi energetica (29%, nuovo fattore di rischio per le imprese). Altra new entry, al quarto posto, è rappresentata dai cambiamenti nello scenario macroeconomico (21%).
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